“Stasera vogliamo raccontarvi la banalità del male che stiamo facendo alla nostra Terra“, dice Purgatori all’interno dell’ex Centrale elettronucleare del Garigliano, sita a Sessa Aurunca (Ce): l’impianto è in via di smantellamento.
Il tema della puntata è “Scacco alla Terra”: saranno denunciati i motivi che mettono in pericolo la salute del nostro pianeta. Per cominciare, il giornalista lancia il primo documentario: Man made planet. Protagonisti alcuni astronauti che spiegano come i cambiamenti che hanno mutato la Terra siano evidenti anche dallo spazio, a partire dalla maggiore illuminazione di tante città e dall’arricchimento dei campi dovuti alla maggiore richiesta di cibo.
Il documentario viene intervallato da brevi interviste condotte dal giornalista, che chiede ad alcuni esperti quali sono le conseguenze dello scarso rispetto delle regole per l’ambiente e della salvaguardia della Terra. Scopriamo che la centrale di Sessa Aurunca è in corso di smantellamento e che le operazioni si concluderanno per il 2026-2028. Le riprese dallo spazio mostrano anche come i ghiacciai ed alcuni laghi stiano progressivamente prosciugandosi. Alle dichiarazioni degli astronauti si alternano anche dei piccoli approfondimenti con interviste a persone che vivono in contesti citati dal documentario stesso. Anch’essi dicono la loro sul tema fornendo la loro personale testimonianza.
Il conduttore con i suoi interventi denuncia costantemente e appassionatamente i mali che stanno mettendo in ginocchio la Terra. Un modo sì adeguato per aprire gli occhi ai telespettatori, ma che crea al contempo un po’ di agitazione per i contenuti proposti e per la forma con cui vengono comunicati. L’alternanza con il filmato dallo spazio e le interviste continua: buona soluzione che dà più spunti di riflessione al telespettatore.
Il documentario prosegue e scopriamo che le telecamere della stazione spaziale hanno ripreso anche particolari eventi naturali, come l’uragano Matthew dello scorso anno che colpì gli Usa e l’America Centrale. Tutti gli intervistati nel filmato convengono sulla necessità di difendere il nostro Pianeta, soprattutto in vista delle sfide del futuro, quando la Terra ospiterà 10 miliardi di persone. In primis è necessario non utilizzare combustibili fossili.
Terminato il primo doc, si va avanti con un altro filmato, intitolato “Black Ice”, che stavolta vede protagonisti gli attivisti di Greenpeace. Nel 2013 la Arctic Sunrise, una nave dell’organizzazione battente bandiera olandese si recò al Polo Nord in direzione di una piattaforma petrolifera russa per protestare pacificamente contro le trivellazioni operate nel Mar Glaciale Artico. Di tutta risposta, i russi risposero con l’abbordaggio della nave da parte delle Forze Speciali, che puntarono anche le pistole in faccia ai 30 attivisti a bordo, in seguito sequestrati. Questi ultimi vennero accusati di pirateria e incarcerati per 2 mesi: tra loro, anche il giornalista italiano Cristian D’Alessandro. L’accaduto fece scalpore all’epoca, con strascichi anche politici a livello europeo e manifestazioni di piazza.
La vicenda è raccontata attraverso testimonianze filmate dove a parlare sono gli stessi protagonisti: il pathos sale con il passare dei minuti. Tale approccio tende, in alcuni passaggi, al sensazionalismo.
Prima di lanciare il servizio, Purgatori onestamente ammette: “Sono in conflitto di interessi perché il presidente di Greenpeace Italia sono io“. Ciò spiega ancor di più il suo battersi per la tutela dell’ambiente dimostrata nei suoi interventi e nelle interviste finora condotte. Ad intervallare il filmato il colloquio del conduttore con il climatologo del CNR Antonello Pasini, che spiega quali sono i potenziali effetti negativi delle trivellazioni sull’ecosistema marino.
Termina qui la puntata. Prossimo appuntamento mercoledì 6 dicembre, alle 21.10, su LA7.