Simona Ercolani dunque prova a riproporre situazioni analoghe a quelle di “Forum“ oppure a quelle di “Torto o ragione? Verdetto finale” che è andato in onda su Rai 1 fino allo scorso anno alle 14:00 del pomeriggio con la conduzione Monica Leofreddi.
Dal 18 settembre vedremo le ennesime liti tra condomini, “parenti serpenti” e colleghi in lotta per una promozione. Assisteremo a discussioni accanite, piccole ripicche e grandi vendette. Tutto questo sarà analizzato in un tribunale virtuale che ripropone quello vero dove si sono svolte realmente le cause.
La caratteristica di “Ci vediamo in tribunale” è la ricostruzione delle vicende reali e la presentazione di tutti gli sviluppi e i retroscena che non è stato possibile affrontare in sede processuale. Tutte le cause presentate sono giunte al terzo grado di giudizio e hanno avuto quindi l’imprimatur della Cassazione che ha dato un giudizio definitivo su ogni vicenda.
Lo svolgimento della causa attraverso i racconti dei protagonisti sarà anche l’occasione per conoscere una umanità, fragile e debole, che si affida troppo spesso ai tribunali per la risoluzione di problemi sui quali forse si poteva agire differentemente.
Quando si arriva in tribunale significa che non è possibile dare una svolta positiva e amichevole alla questione del contendere che rappresenta una barriera insormontabile tra le due parti contendenti.
Le storie raccontate tutte le settimane affrontano diversissimi argomenti ma, alla realtà, affiancano una necessaria sceneggiatura dei fatti per rendere il contenzioso più accessibile al grande pubblico.
Ad esempio, tra gli argomenti che vedremo discutere, ci saranno: l’eterno scontro tra suocere e nuore, la fine di rapporti matrimoniali in età matura che necessariamente sconvolgono gli equilibri familiari.
Si parlerà anche di coppie miste che a un certo punto si trovano in grave difficoltà, dei problemi nati da affidamento di figli, persino di contenziosi che sono sorti in seguito a matrimoni non consumati. Non mancheranno neanche diverbi tra genitori e figli, rancori per eredità non avute, abbandoni di figli che poi sono stati ritrovati in età adulta.
Tutto questo materiale umano è stato rielaborato e sceneggiato e, nelle intenzioni della “Stand by Me“, dovrebbe proporre una visione dell’Italia singolare ma nello stesso tempo molto attuale.
A commentare il contenzioso tra le due parti in causa c’è l’avvocato Simone Buffardi De Curtis, presenza fissa in ogni puntata che ha anche il compito di chiarire le implicazioni legali delle azioni compiute dai protagonisti e spiegare la sentenza della Cassazione sulla lite avvenuta.
La realizzazione del programma ha richiesto un lavoro enorme sia per la ricerca dei personaggi, che per l’accurato lavoro editoriale.