Monsignor Dario Edoardo Viganò, Prefetto della Segreteria per la Comunicazione della Santa Sede, ha anticipato la notizia dell’intervista rilasciata dal Pontefice a Don Pozza, colloquio che farà parte del nuovo libro di Papa Bergoglio, anch’esso intitolato “Padre Nostro” e in uscita dal 23 novembre prossimo. “Quello di Don Marco è un progetto molto bello, che nasce da un regalo che il Santo Padre ha dato a lui e a noi tutti. Il nostro obiettivo è restituire questo dono in più forme possibili e destinarlo ad un pubblico vasto“.
Paolo Ruffini, direttore di Tv2000, nel ringraziare il Pontefice, ha sottolineato: “Il regalo più bello è arrivato da lui, che ha scelto di dedicare a noi un po’ del suo tempo per parlare del Padre Nostro. La delicatezza e la forza di questo programma sta soprattutto nella curiosità di Don Marco e del regista Andrea Salvadore, che sono riusciti a valorizzare il senso profondo delle parole di questa preghiera“.
Fra Giulio Cesareo, responsabile della Libreria Editrice Vaticana, ha spiegato come si strutturerà il libro del Pontefice, edito insieme a Rizzoli. Il testo dell’intervista rilasciata a Don Marco Pozza sarà seguito dai commenti dei carcerati di Padova alle parole del Santo Padre. “Il Padre Nostro non è una formula, ma una chiave per aprire una relazione con Dio“, ha poi dichiarato il religioso.
Abbiamo visto in anteprima alcuni estratti del programma: Don Pozza ha intervistato – tra gli altri – anche Flavio Insinna, Maria Grazia Cucinotta, Pif ed Erri De Luca. “La realizzazione del programma è stata effettuata in poco tempo, abbiamo iniziato a lavorarci da fine giugno. Quando il direttore di Tv2000 mi ha chiesto di realizzare un format sul Padre Nostro, pensavo che si trattasse di un progetto un po’ noioso: anch’io come tanti, infatti, mi ero abituato a ‘recitare’ questa preghiera. Insieme al regista, abbiamo capito che invece bisognava ‘smontarla’ per approfondire il senso delle parole che la componevano“, ha detto Don Pozza.
Parte dei noti intervistati non è credente, eppure “essi stessi sono rimasti stupiti nel sentirsi coinvolti nel commento di questa preghiera“, ha aggiunto. “Questo programma per me non è stato un lavoro, ma un gioco e anche un’occasione per sentirmi un uomo diverso. Le vicende delle persone comuni che ho intervistato toccano il cuore, sono storie in cui sono nascoste pagine di salvezza laica“.
L’idea di contattare Papa Francesco per un’intervista è nata in itinere, dopo un colloquio tra il sacerdote e un detenuto del carcere patavino. Don Pozza è rimasto molto colpito dal carisma del Pontefice: “Ho avuto la percezione di aver parlato con un uomo che ogni giorno incontra Cristo attraverso l’Eucarestia e il suo amore per i poveri. Le sue sono state parole semplici, in un certo senso ‘impantanate’ nella vita concreta di tutti i giorni. La sensazione è stata quella di aver conversato per alcuni minuti con un profeta“.
Il regista Andrea Salvadore ha poi chiarito l’approccio adottato per confezionare il programma: “La difficoltà stava nell’uscire dalla ritualità della preghiera: siamo riusciti a sciogliere tale dubbio con una scelta precisa, l’obiettivo di voler raccontare delle storie“.