Non tutti ricordano la vera storia dello spettrale Pequod. Tra le imbarcazioni più celebri del mondo – insieme alla nave di Ulisse, l’inaffondabile Titanic e le agili caravelle di Colombo – questa è il gemello narrativo e fantastico della baleniera Essex, realmente affondata nei Mari del sud del Pacifico nel 1820 a causa di un enorme capodoglio dalla testa bianca e l’animo collerico.
Alberto Angela, dunque, un po’ come Ismaele e il capitano Achab e, ancor prima di loro, un po’ come i dannati della disgraziata ciurma della baleniera Essex, salperà dall’ormai mitica isola di Nantucket nel Massacchusetts alla ricerca di capodogli spettrali, reali o fittizi, impossibili sopravvivenze in alto mare, palombari, antichi strumenti di navigazione, superstizioni e leggende.
Un percorso inedito e impegnativo quello di Alberto Angela che si ritroverà a ripercorrere gli 88 giorni della speranza, dall’Oceano Atlantico sponda europea, alle gelide acque e aguzze sporgenze di Capo Horn, sino a riconfluire nei caldi mari del Pacifico Meridionale, proprio lì dove un accoppiamento rituale e agitato di capodogli in amore – situazione perfetta per ogni mattanza – si trasformò in un eccidio di marinai, costretti alla sete, ingolositi dal bottino rappresentato dalla loro stessa carne.
Saranno diverse le sfide a cui verrà sottoposto il conduttore. Il romanzo di Melville è un classico e, se ciò non bastasse, è una delle opere più vorticose e indecifrabili della storia del romanzo americano e non.
Negli occhi di molti tra noi rimangono vivide, infatti, le non esaltati immagini di una delle ultime fatiche del cineasta americano Ron Howard quando, nel 2015, uscì il suo In The Heart of Sea, con il giovane e rampante Chris Hemsworth (il Thor della Marvel) a fare le veci del prototipo di Ismaele, alias lo storico navigatore della baleniera Essex nonché scrittore Owen Chase.
Di certo ad Alberto Angela non si richiederà alcuna fatica attoriale, né tantomeno la cura nella rappresentazione dei paesaggi. L’unica cosa che a gran voce si chiede al maestro della documentaristica televisiva italiana è la capacità di far respirare ed emergere la terribile e ferina tragicità sia della storia della Balena Bianca, sia delle disperate fauci dei sopravvissuti della baleniera Essex.
Ci riuscirà? Non rimane che annegarci dentro, tutti assieme, nella puntata che andrà in onda questa sera su Raitre per il ciclo Ulisse: Il Piacere della scoperta.