Ricky Tognazzi torna a recitare nel tv movie “Nozze romane” in onda questa sera su Rai 1 in prima serata. Accantonata, momentaneamente la macchina da presa, Tognazzi interpreta Vibaldo D’Arcadia esponente di una nota famiglia nobiliare italiana. Quando la figlia Bianca si innamora di uno sconosciuto per di più borghese con il padre dentista, Vibaldo e la moglie Gioia (Stefania Rocca) si mostrano contrari. L’attore e regista, ci parla del suo ruolo paterno, del suo impegno dietro la macchina da presa e lancia un saluto alla moglie Simona Izzo che partecipa alla seconda edizione del Grande Fratello Vip.
Ricky Tognazzi intervista all’attore di Nozze romane
Che tipo di padre è Vibaldo D’Arcadia?
Innanzitutto mi piace ricordare che il tv movie Nozze romane racconta sentimenti e in particolare si sofferma sulle tematiche dei ragazzi alla ricerca di loro stessi. Vibaldo sa che sua figlia è in una fase abbastanza delicata della sua vita. Cerca di esserle vicino e deve trovare in sé stesso le parole giuste e gli atteggiamenti idonei perché non c’è alcuna scuola che insegni ad essere genitori.
Dove è stato girato il tv movie?
Le riprese si sono svolte interamente a Roma ed hanno coinvolto splendidi palazzi nella capitale che hanno fatto da sottofondo alla storia di questa famiglia nobiliare. L’ultimo ciak è stato battuto nella scorsa estate.
Lei invece che tipo di padre è?
Sono il padre fortunato di una brava ragazza che ha trovato la sua identità e la sua strada professionale. Mia figlia vive a Londra dove è diventata una importante producer di video musicali. Tra di noi c’è un rapporto molto stretto e ad unirci ancora di più è la nostra comune passione per la narrazione. Lei racconta attraverso i video, io attraverso il cinema.
Sente la mancanza di nipotini?
Assolutamente no perché ho un ottimo rapporto con i nipoti di Simona.
Che pensa dell’esperienza di sua moglie nella casa del Grande Fratello vip?
Siamo insieme da trent’anni ed è normale che ognuno di noi sente la mancanza dell’altro. Credo che noi come coppia abbiamo un po’ cambiato le regole del gioco nel mondo dello spettacolo. Siamo stati sempre uniti anche se naturalmente, come in tutte le coppie, ci sono momenti particolarmente difficili da affrontare. Ricordo a questo proposito una frase dello scrittore Raffaele La Capria. Lui parlava del moto dell’anatra. Quando si vede un’anatra muoversi elegantemente su uno specchio d’acqua, non si immagina quanta fatica debba fare l’animale con le proprie zampette per mantenere quello stato così sereno che tanto affascina chi la ammira.
In Nozze romane la vediamo recitare. Come mai questa scelta?
Ogni tanto mi piace prendermi una vacanza dal mio ruolo di regista. Recitare mi è di grande aiuto nella mia attività principale di regista. Rappresenta per me una palestra, una sperimentazione continua. Nella recitazione bisogna impegnarsi in prima persona e costruire il personaggio con la propria capacità interpretativa. Mi aiuta a capire anche gli attori sul set.
Sì, sarò impegnato, come regista, per la realizzazione di un progetto per Rai Fiction.
Crede che ci siano differenze tra i tempi televisivi e quelli cinematografici?
Dipende dai progetti ma il racconto televisivo equipara oramai la qualità delle pellicole cinematografiche anche se, per necessità, la durata delle riprese deve essere più breve.