Come sei stato coinvolto in questo progetto e quale sarà il tuo ruolo all’interno di “Kudos”?
Non ho la più pallida idea del motivo per cui mi hanno chiamato, so soltanto che ho avuto un primo “infarto” quando me l’hanno detto (sorride)! Questa è la primissima esperienza da conduttore, spero non l’ultima: per me è tutto nuovo e tutto molto bello. Sono molto emozionato per quest’avventura, è una bellissima esperienza e mi auguro che vada tutto bene.
Attualmente i telespettatori ti stanno vedendo su Real Time con “Piccoli giganti”. Come giudichi questa avventura e cosa significa allenare un gruppo di ragazzi?
È un programma che porterò sempre nel cuore, è stata un’esperienza magnifica e mi farebbe piacere partecipare ad un’eventuale altra edizione dello show. I bambini riempiono il cuore delle persone, anche se non è stato facile lavorare con loro: il programma infatti prevedeva sessioni di lavoro di sei ore e per questo spesso si stancavano ed era difficile tenerli a bada. “Piccoli giganti” mi ha fatto crescere tantissimo: nel mese e mezzo di registrazione ho avuto modo di tastare con molta tranquillità il mondo della televisione. Tutti mi hanno fatto sentire, fin dall’inizio, a mio agio.
Leggendo la tua biografia, si nota come tu sia attivo sotto tanti fronti: radio, musica, pubblicità, televisione. Quale di questi mezzi di comunicazione senti più tuo e quale percorso pensi di poter seguire da qui ai prossimi anni?
A me piace fare un po’ di tutto, anche se so che arriverà il momento di scegliere e di trovare la mia strada. Per ora le sto provando tutte, quindi per ora non so dare una risposta precisa. Sono convinto, infatti, che nella vita bisogna mettersi alla prova in diversi campi. Ammetto che mi piacerebbe moltissimo seguire il percorso professionale di due grandi personaggi televisivi come Fiorello e Alessandro Cattelan, anche se ovviamente devo crescere per raggiungere i loro livelli. Il mio intento comunque resta per ora quello di continuare a coltivare, senza presunzione, queste mie passioni.
Hai progetti in cantiere? Ti sono arrivate nuove proposte di lavoro?
Per ora sono ci sono “Piccoli giganti” e “Kudos”, ma pian piano stanno arrivando altre proposte. Spero che vada in un porto, come l’anno scorso, un progetto musicale: ho in cantiere un nuovo singolo che mi piacerebbe proporre al pubblico. Vedremo con calma cosa accadrà nei prossimi mesi.
I tre conduttori di Kudos. Fonte foto: ufficio stampa Kudos
Con i tuoi “Stupidissimi video” sei diventato molto popolare su Youtube. Com’è nata questa passione?
Ho aperto il mio canale Youtube undici anni fa, ad agosto del 2006: all’epoca studiavo recitazione e praticavo arti marziali. In realtà non so qual è il motivo preciso che mi ha spinto a farlo, ma sono contento di aver fatto questa scelta. A volte mi fa ancora un po’ effetto che, dopo tanti anni dai primi “Stupidissimi video”, ci siano tante persone che mi seguano quotidianamente: questo non può che darmi grande soddisfazione. Il web mi ha dato tantissimo.
Diventare un noto youtuber ha i suoi aspetti positivi, ma anche conseguenze poco piacevoli, come gli attacchi da parte degli haters. Come gestisci questa situazione?
All’inizio ciò mi rattristava molto, non riuscivo a capire perché altri si permettevano di affermare parole pesanti nei miei confronti. Poi, pian piano ho capito una cosa: purtroppo noi italiani – spesso anch’io – siamo un popolo di “rosiconi” e spesso non vediamo di buon occhio i successi altrui. Questo è un problema che ho condiviso anche con youtuber americani, che hanno avuto trattamenti simili.
Quanto è cambiata, secondo te, la televisione con l’avvento dei social?
Non tantissimo, credo che invece il web sia diventato molto più televisivo. In Rete ormai c’è di tutto, in passato invece c’era prevalentemente spazio per intrattenimento, trucco e video musicali. Credo che il web si sia ispirato al piccolo schermo, mentre ora la televisione sta cercando di portare dentro di sé ciò che è tipico della Rete, cosa peraltro non facile, spesso anzi impossibile. È difficile che i personaggi popolari sul web possano fare qualcosa in tv perché per avere successo sul piccolo schermo, ma anche nel cinema o in teatro, è necessario studiare. È invece molto più semplice che un volto noto della televisione si metta alla prova con il web: pensiamo a quanto fa Gianni Morandi.