Da una postazione adiacente al palco, Bonolis apre la puntata mentre la telecamera inquadra dall’alto il palco. Prima di iniziare, l’intervista del conduttore a Vasco Rossi: “Le canzoni che io scrivo sono sfoghi: io urlo. Racconto delle cose che ho dentro, e chi si riconosce, sente dentro la stessa emozione”, racconta l’artista. Stare sul palco, dice, è come avere un amplesso sublimato col pubblico.
Il rocker ripercorre l’infanzia, le canzoni del Festival che imparava insieme alla mamma: la prima partecipazione a un concorso da bambino. Nel 2005 gli è stata conferita la laurea honoris causa in comunicazione: “La canzone d’autore unisce due arti, le parole e la musica, che insieme acquistano una potenza comunicativa enorme”.
Bonolis definisce Vasco una sorta di romanzo di formazione contemporaneo; intanto la telecamera inquadra la folla dall’alto.
Ed eccolo il grande protagonista sul palco: giubbino di pelle giallo, apre il concerto con Colpa di Alfredo. In studio Bonolis, a pezzo concluso, ricorda quanto il pezzo venne criticato all’epoca: da quella canzone, in cui una ragazza gli chiede di essere accompagnata fuori Modena, la storia riparte.
Al fianco di Bonolis c’è Gaetano Curreri degli Stadio per ricordare i tempi in cui, alla radio, Vasco voleva solo mettere dischi. Mentre Bonolis e Curreri parlano, Vasco saluta il pubblico della sua “festa epocale”: “Benvenuti nella leggenda, benvenuti nel record mondiale”. Purtroppo però, si ritorna subito nella postazione: i due interrompono il ritmo, e lo spettatore non sa cosa accade sul palco: il rischio è di annoiare chi non è fan, infastidire chi lo è.
Riparte la musica: Bollicine, poi Ogni volta. Bonolis accompagna Curreri dietro il palco: sta infatti per esibirsi pure lui, al pianoforte in Anima Fragile. Lo spettacolo continua attraversando gli anni ’80: Splendida giornata.
Purtroppo l’energia del rocker viene nuovamente spezzata: si rientra da Bonolis, che lancia uno stralcio di intervista in cui Vasco dichiara che voleva lavorare solo come disc jockey. Bonolis parte col racconto sulle radio libere, in cui Vasco ha lavorato; si va in pubblicità.
Si ricomincia dal conduttore, che stavolta parla dei genitori di Vasco Rossi: il padre in un campo di concentramento, e la “serenità arrabbiata” che quell’esperienza ha trasmesso al figlio.
Da casa, non si capisce bene cosa stia accadendo nel frattempo sul palco: minuti lunghissimi. Lo stesso Bonolis appare in difficoltà nel gestire la diretta.
Vasco nel frattempo attacca con Vivere una favola. Ma di nuovo, frammenti di intervista e parole che spiegano Vasco:Ora Bonolis ha come ospite Milena Gabanelli, che lo descrive come persona solitaria.
Nel frammento successivo di intervista, Vasco sviscera il suo rapporto con le donne, in quanto cresciuto circondato da figure femminili: “Hanno capito tutto più degli uomini”.
Finalmente, la musica: Siamo soli, Come nelle favole, Vivere.
Bonolis ospita adesso Marco Materazzi, davanti a cui Vasco si è inginocchiato dopo aver vinto il mondiale. Il conduttore legge la lettera che il calciatore gli ha scritto.
Il prossimo brano in scaletta è Rewind; la regia inquadra il pubblico scatenato, si intravedono dei topless. Vasco continua con Liberi liberi, Bonolis lancia la pubblicità.
Introdotto insieme a Giulio Santagata, amico d’infanzia, Bonolis lancia Una canzone per te; prima però, Ed il tempo crea eroi..
In studio conosciamo la Silvia che ha ispirato il cantautore: la donna svela che solo in un secondo momento, si è riconosciuta nella sognatrice che ha ispirato Vasco Rossi. Quasi lui l’avesse vista molto meglio di quanto non avesse fatto lei stessa.
Linea al palco: Va bene, va bene così, Senza parole, Stupendo. Pochi secondi di silenzio, e subito la band inizia a suonare le note de Gli spari sopra.
Il concerto si interrompe: Bonolis viene raggiunto da Maddalena Corvaglia, sposata con il chitarrista di Vasco. Ad officiare la cerimonia, è stato proprio Vasco: un uomo timido, racconta la Corvaglia, che sul palco prova tutti gli stati d’animo di quando ha scritto i pezzi.
Nel frattempo, ecco Sballi ravvicinati del terzo tipo. Si prosegue con C’è chi dice no, Un mondo migliore.
A questo punto Bonolis, conscio delle critiche degli spettatori grazie a Twitter, chiarisce che il concerto non viene spezzato per motivi di ego: la Rai infatti, non ha i diritti a trasmettere tutto. Il motivo è che, invece, questo diritto ce l’hanno i cinema che stanno mandando in onda l’evento in diretta.
Dopo il Tg1 60 Secondi un’infilzata di canzoni in sequenza: I Soliti, Sally, Un senso, Siamo solo noi. Ci avviciniamo alla conclusione, senza interruzioni: è il momento di presentare i musicisti della band.
Vasco canta ora Vita Spericolata e Canzone, al termine della quale ricorda pure Massimo Riva al grido di “Massimo, sei sempre con noi”.
Infine, all’apice del pathos, Albachiara: come in una messa laica, il brano è il congedo dal pubblico. Inutile dire che i versi del pezzo risuonano all’unisono; sul palco è tornato Curreri. Assolo musicale e uno spettacolo di fuochi d’artificio chiudono il concerto.
Bonolis lascia la sua postazione: “Ciao Vasco, ci si vede in giro”.