“Il Programma del Secolo” tornerà in onda anche nella prossima stagione. Se l’aspettava?
È una bella soddisfazione! Sembra che questo format sia piaciuto a tutti, giovani e meno giovani, addetti ai lavori e non. Sono molto contento, perché la sfida di portare un po’ di umanità attraverso un gioco era complicata. Siamo riusciti a vincerla a mani basse attraverso un’idea e un progetto validi.
Come è stato coinvolto in questa nuova avventura televisiva?
Mi è stato detto che per questa trasmissione si cercava una persona un po’ brillante e con dei valori umani da proporre sul palcoscenico televisivo. Una volta sposato questo progetto, mi sono reso conto che se si ha qualcosa da dire e si è curiosi di ascoltare le risposte alle proprie domande, condurre una trasmissione è più facile. Noto invece che spesso e volentieri alcuni miei colleghi fanno delle domande, ma non sono interessati alle risposte dei loro interlocutori. Il nostro programma ha dato a chi parla il privilegio di essere ascoltato: penso che questa sia una chiave di lettura che tutta la tv dovrebbe utilizzare. Vale sempre la pena tirare fuori, come abbiamo provato a fare con questa trasmissione, la splendida umanità che è in ognuno di noi.
State studiando delle novità per la seconda edizione?
È ancora un po’ presto perché la messa in onda è prevista nel 2018. Una volta riviste le puntate mandate in onda proveremo senz’altro a migliorare qualcosa, ma cercheremo di farlo seguendo il percorso intrapreso finora, che rappresenta senza dubbio un buon modo di fare televisione.
Oltre a “Il Programma del Secolo” sono previsti altri progetti per lei su Tv2000?
In realtà sono un teatrante prestato al piccolo schermo, ma stare sul palcoscenico televisivo mi dà molta soddisfazione, specialmente quando mi fanno fare ciò che mi piace. “Il Programma del Secolo” mi ha dato la possibilità di non smettere i panni dell’attore, permettendomi addirittura di recitare vestendo i panni del sacerdote sulla tv della Cei. Con Tv2000 c’è un grande feeling, perciò spero che questa collaborazione possa andare avanti. Confesso che sarebbe molto bello portare il teatro in televisione, vedremo cosa riserverà il futuro.
L’attore e conduttore romano ci ha detto anche molto altro sulla sua trasmissione: per approfondire vi invitiamo ad ascoltare l’intervista integrale che apre il nostro post.