Infatti a partire da lunedì 11 settembre, alle 20:15, sulla rete diretta da Stefano Coletta, esordisce il nuovo docu-reality dal titolo “Senso comune“. Gli appuntamenti quotidiani dal lunedì al venerdì hanno l’obiettivo di scoprire che cosa davvero si intende per senso comune.
Quante volte ad esempio abbiamo ascoltato commenti di persone che a proposito di un determinato argomento hanno parlato di senso comune? Quante volte ad esempio di fronte ad una notizia di attualità finanziaria siamo rimasti piacevolmente sorpresi dalla preparazione che ha un nostro conoscente nel commentarla?
Non solo ma pensiamo anche agli anziani che molto spesso hanno anche una visione del mondo molto più moderna rispetto a tanti ragazzi ventenni e trentenni. È proprio questo il senso comune su cui vuole indagare il programma di Simona Ercolani che si ripresenta al pubblico di Rai 3 dopo la straordinaria esperienza del docureality I ragazzi del Bambin Gesù (qui sotto sono con Papa Francesco che li ha ricevuti).
Vediamo che cosa accadrà.
In ogni puntata le telecamere cercano di immortalare le reazioni ed i commenti fatti da gruppi di persone che magari entrano nelle proprie case, nei propri uffici, o semplicemente in un bar, in un supermercato, in una boutique per scoprire quali sono i loro pensieri su determinati argomenti.
Il programma si pone anche l’obiettivo di indagare sui rapporti e le storie personali dei protagonisti dei gruppi.
In questo modo i telespettatori condivideranno l’attualità direttamente con chi la vive in quel momento, ovvero nel momento in cui una notizia arriva alle persone interessate che esprimono un commento, un parere, un’emozione. “Senso comune” fa così vedere come una stessa notizia comunicata a persone differenti scuote in maniera diversa l’animo e le coscienze degli interessati.
In questo modo si ha a disposizione una vasta gamma di opinioni e punti di vista spesso opposti. Scopriremo così riflessioni singolari, straordinarie, spesso surreali. Modi di pensare fuori dal comune che possono apparire banali ma ad un’analisi più attenta hanno sempre qualcosa da comunicare.
“Senso comune” si propone quindi come un’indagine antropologica che permette alle persone di esprimere in tutta libertà quello che pensano. In questo modo, dal basso, ovvero partendo dalla gente comune, si riesce anche ad avere una visione sul modo di pensare e di esprimersi dei nostri connazionali.
Continua così la sperimentazione di format da parte della “Stand by Me” di Simona Ercolani.
Anche questo progetto è stato accuratamente studiato ed ha richiesto mesi di preparazione. Innanzitutto sono stati effettuati dei casting molto severi per selezionare le categorie di protagonisti. Si sono scelte persone fortemente rappresentative di un determinato modo di essere e di gestire la propria vita sia personale che professionale. Ma nello stesso tempo si sono cercate tipologie differenti, individui eterogenei, che nella loro diversità, potessero dare una visione univoca del tessuto economico sociale e culturale del nostro paese.
La regia è di Giacomo Frignani.
Sarei curioso di sapere quando ci leveremo dalle scatole Simona Ercolani e la sua tv, che consiste solo nel riciclare lo stesso format in mille salse diverse.