L’anteprima è un siparietto con Giorgio Panariello in cui il comico toscano fa da autista a Fiorella Mannoia e la accompagna in studio. Panariello scherza su come ci si possa ritrovare da “conduttore” a “conducente” (ironizzando sui suoi trascorsi da mattatore del sabato sera di Rai1) e finisce per terrorizzare una già tesa Mannoia.
Il primo atto della puntata vera e propria è un’esibizione della padrona di casa, che canta “Insieme” di Mina. La canzone, evidentemente, non è scelta a caso. Più volte, nei giorni scorsi, la Mannoia ha detto di avere in mente uno spettacolo sulla falsariga di quelli di cui era protagonista proprio Mina. Il tributo alla più grande voce della musica leggera italiana è poi esplicito, in apertura. Piccola parentesi sulla scenografia, che sembra piuttosto bella, con centinaia di lampadine in stile vintage che calano dall’alto.
Subito la prima ospite: Sabrina Ferilli. Le due, molto amiche, scherzano sull’inesperienza come presentatrice della cantante romana, con la Ferilli che dà delle simpatiche lezioni su come portare avanti la trasmissione. Fiorella Mannoia sembra tesa ma sorprendentemente a suo agio, forse grazie proprio a questo siparietto “leggero”. Poi si sfidano a colpi di stornelli in romanesco.
In conclusione, si aggiunge anche Luca Barbarossa, altra conoscenza di vecchia data per la Mannoia. Adesso breve parentesi per il rapper Clementino, che per prima cosa prova a fare il comico (con scarsi risultati).
Ritmo incalzante, con l’ospite successivo che è già sul palco: Gianni Morandi. Insieme alla Mannoia, parlano di fronte a un muro malconcio che fa parte della scenografia, voluto per mostrare attenzione verso le forme espressive in cui tutti ci imbattiamo mentre camminiamo in città e che spesso riescono ad essere anche fonte d’ispirazione. Poi cantano “Anna e Marco”, uno dei capolavori di Lucio Dalla.
La trasmissione fila via piuttosto liscia e fa bene il suo lavoro, cioè intrattenere. Però, finora non ha offerto momenti particolarmente emozionanti o spunti di livello. Sembra più una serata tra amici fine a se stessa che rischia anche di diventare monocorde. La sta salvando un po’ l’impronta della conduzione: si vede che non è quella di una presentatrice professionista, ma è leggera, tendente all’informalità e dà fluidità.
Ora si cambia registro e dai cantanti si passa ad Alberto Angela, chiamato a parlare di muri, del loro significato, del loro ruolo tra passato e presente. Alberto Angela ha ormai raccolto il testimone di suo padre Piero e negli ultimi anni ha visto crescere di continuo l’apprezzamento per ciò che fa nei suoi programmi, sempre più seguiti. Stasera ha fatto un breve excursus per far capire come i muri, nel corso dei millenni, non hanno solo diviso, ma sono stati fondamentali anche per unire.
È il momento dell’attore romano Marco Giallini, che inscena una chiacchierata da amico di vecchia data – quale, del resto, è – con la Mannoia.
Poi, sempre molto velocemente, si passa a Ligabue, che canta “Ho messo via”, in duetto con la padrona di casa.
Segue brevemente Max Gazzè, che incontra Clementino nel dietro le quinte, prima di lasciare spazio a Fiorella Mannoia che canta “Sally”, da sola.
Uno, due, tre…Fiorella si conferma – per ora – ricco di ospiti e vivace nell’impostazione, ma senza sussulti e particolarmente povero di momenti davvero validi e di cui ricordarsi. Forse, sarebbe stato meglio inserire meno ospiti e fare, con ciascuno di loro, un qualcosa di più strutturato e meritevole di attenzione, vista pure la loro caratura. Clementino, dal canto suo, sta facendo da spalla comica alla conduttrice, ma non sembra granché adatto né pungente.
Torna Ligabue con la sua band, introdotto da un brevissimo monologo della Mannoia su alcuni fallimenti del progresso umano. Canta “Ho fatto in tempo ad avere un futuro”.
Altro momento per Marco Giallini, protagonista di uno sketch in romanesco con la conduttrice incentrato su alcune abitudini alimentari – in particolare quella di abbuffarsi – che rispecchiano un più ampio modo di pensare e vivere diffuso in Italia. Pur nella sua ordinarietà, questa finestra nello spettacolo somiglia di più a quello che si dovrebbe fare per rendere proficua un‘ospitata.
Un flash con Antonella Clerici – che, evidentemente, tornerà dopo – e un videomessaggio di Alex Zanardi prima di “Combattente”, cantata da Fiorella Mannoia.
Ora Federica Pellegrini, la più grande nuotatrice italiana, reduce da grandissimi successi dopo essersi rimessa in discussione cambiando obiettivi in vasca. Una chiacchierata, un confronto tra donne, poco che non sapessimo già sulla Pellegrini.
Max Gazzè irrompe con “La vita com’è”, uno dei suoi ultimi grandi successi. La Mannoia partecipa in un clima di festa generale, accompagnandosi ad un finto coro. La sorpresa è Fabrizio Frizzi, che entra per “rubare” la conduzione alla Fiorella nazionale.
Clementino torna cantante e si cimenta in “Don Raffaè” di Fabrizio De Andrè, rivista vagamente in chiave hip hop. Tutto sommato buona la sua esibizione.
Siamo all’ultima pausa prima del finale. Vedremo se ci riserverà qualche sorpresa.
Ora “Quello che le donne non dicono”, un brano celeberrimo che la Mannoia aveva cantato con Pino Daniele, Francesco De Gregori e Ron. Ma stavolta è il pretesto per introdurre Enrico Ruggeri, che l’ha composta regalandola alla Mannoia cantante e lanciandola definitivamente come interprete a Sanremo. Segue l’interpretazione dell’ultimo brano portato a Sanremo dalla conduttrice: “Che sia benedetta”.
Il momento è tutto per Ivano Fossati e la sua “C’è tempo”. Il cantautore genovese si è ritirato dalle scene musicali e non ha cantato, ma è in studio e si concede un’esaltazione dell’irragionevolezza umana, in alcune situazioni.
La puntata si chiude qui. Gradevole, leggera, vivace, ma senza un centro di gravità. Per lunghi tratti è sembrata una passerella frettolosa di nomi e personaggi, pur di altissima caratura, che sono passati senza lasciare il segno. Nota positiva per Fiorella Mannoia: pur con alcuni momenti di incertezza, è apparsa tutto sommato a suo agio, ha tenuto in mano la trasmissione senza particolari problemi o scivoloni e il suo modo di fare si è dimostrato adatto a rendere piacevole la serata. Non era scontato, visto che il suo lavoro è un altro. Peccato per la struttura dello show, da rivedere.