Il primo servizio è di Roberta Rei: Gli italiani fregati dal console cinese. Si tratta di professionisti che, per una legge che rende i beni consolari non pignorabili, non riusciranno mai ad ottenere la loro retribuzione dal Console cinese. Una legge che invalida una sentenza che dà loro ragione: la Rei si reca dal Console, che però come risposa le sa dire che dovrebbe imparare meglio il cinese.
Si prosegue con Giulio Golia, che ha fatto incontrare il piccolo Ciro con il suo salvatore: La famiglia salvata dal terremoto. Insieme ai genitori e ai fratelli, il bambino è diventato il simbolo del terremoto di Ischia.
Il più piccolo di casa aveva appena sette mesi: un terremoto di quattro gradi Richter ha fatto crollare l’intera casa. I genitori dei bambini ricordano quella terribile notte, quando i pompieri hanno ridato loro la speranza di vedere salvati i loro tre figli: Ciro è stato tratto vivo dalle macerie a sei ore dal crollo.
È stato il pianto del piccolino, Pasqualino, ad aiutare i pompieri a trovarli. Vengono mostrate le immagini, mentre i racconti dei protagonisti si alternano: Golia ha incontrato anche i soccorritori, che si commuovono nel ripercorrere quegli attimi cruciali.
Alla fine la squadra viene accompagnata nel nuovo alloggio di Ciro, al momento in una sistemazione di fortuna.
Dopo il break pubblicitario, in studio arriva Giampaolo Morelli. Viene lanciato il prossimo servizio, di Filippo Roma: L’assistente in nero sfida il Parlamento.
Federica Brocchetti è stata assistente dell’onorevole Caruso, tenuta però in nero e fatta lavorare a rimi sostenuti: il figlio di Domenico Rossi invece, nella medesima mansione, stava sempre a casa. Registrato a sua insaputa, l’onorevole ammette sia le avances alla ragazza che di aver fatto un favore all’amico.
Da Caruso però, Roma ottiene solo minacce. La vicenda ha sollevato un vero e proprio polverone mediatico, nonostante già si sapesse da tempo dei portaborse in nero: ora la Brocchetti non può più entrare in Parlamento, perciò non può recuperare nemmeno gli oggetti personali.
La iena la accompagna, ma i due non sono graditi. Fino a quando non arriva la telefonata di Laura Boldrini. Il giorno seguente, Federica Brocchetti viene accolta dalla Presidente della Camera, che promette tutele nei confronti dei dipendenti.
Debutta una nuova iena, Alice Martinelli: Sos donazione organi.
Il servizio riguarda l’emergenza organi per la donazione, troppo pochi rispetto alla disponibilità. Viene mostrato come allo sportello del Comune di Milano viene chiesto se si vogliono donare gli organi: in Paesi come Francia e Spagna invece, vige il principio del silenzio assenso, per cui bisogna specificare di non voler essere potenziali donatori.
In studio Lillo si aggiunge a Morelli per promuovere il film di cui sono protagonisti.
Veronica Ruggeri si occupa di Niccolò, ammazzato a Lloret de Mar: Morire in discoteca in 10 secondi.
La iena incontra gli amici che erano in vacanza con lui, quella fatale sera. I ragazzi raccontano quanto avvenuto, la furia violenta che si è scatenata sul loro amico: quando i genitori e la fidanzata sono arrivati in ospedale, non c’era nessuna speranza di salvarlo. Attaccato alle macchine, Niccolò non dava segni di vita: era irriconoscibile, pur non avendo ferite esterne.
Il locale è stato temporaneamente chiuso per anomalie nella sicurezza: sarebbe bastata la presenza dei buttafuori per salvare il ragazzo. Intorno si è formato il vuoto: dal video della discoteca, non si capisce bene il ruolo del gruppo dei ceceni, tranne di chi ha sferrato il colpo mortale.
I tre ceceni sono lottatori professionisti, come racconta il più giovane alla Ruggeri: la iena infatti, va a trovarlo a casa in Francia. Lui spiega che Rassoul, suo migliore amico e colui che ha tirato il calcio, aveva assunto droghe: la versione che racconta però, è diametralmente opposta a quella dei ragazzi italiani.
La Ruggeri si reca poi a casa degli altri, dove riesce a parlare con i genitori. Le tre famiglie sostengono la tesi secondo cui i figli si sono difesi.
Tocca a Fabio Agnello: Un Ministro dell’Istruzione che mente sulla sua laurea. Il servizio è andato dalla Fedeli, per chiederle come possa dire che sia necessaria la laurea per insegnare, se nemmeno lei ce l’ha.
Cristiano Pasca ci parla de Il prete che si è fatto la sua religione. Il parroco don Minutella crede di essere Padre Pio in persona, che si impossesserebbe del prete per parlare ai fedeli: vi sono delle “suore minutelliane”, che sono state allontanate da casa.
Una complice si finge interessata a voler entrare nell’ordine. Pasca lo raggiunge per capire cosa fanno queste ragazze tutto il giorno, o perché siano state allontanate da casa. Non ottenendo risposte, Pasca tenta di far ragionare le suore: sorridenti, pure loro si sottraggono alla conversazione. L’inviato allora, si limita a un appello: se non vogliono parlare, almeno chiamassero i genitori per far sapere che stanno bene.
È il turno di Luigi Pelazza: Le famiglie arabe vittime dell’Isis. Il giornalista è a Tunisi, dai parenti di alcune donne incarcerate in Siria: il governo di Tunisi però, non collabora per riportarle indietro perché non vuole avere nessun coinvolgimento con l’isis.
Molti sono partiti per soldi, altri sono stati costretti a collaborare con le milizie dell’ Isis. Donne sposate con uomini che hanno aderito all’Isis, stanno ora scontando il carcere con i loro bambini: Pelazza mostra un video girato nelle carceri, grazie a cui ciascuno riconosce sorelle e figlie.
Prossimo protagonista è Roberto Da Crema, vittima di uno scherzo: Abbiamo tagliato un baffo al “baffo” delle televendite. Contattato per fare da testimonial a una catena di parrucchieri, l’uomo viene portato in sede. Gli viene offerto un trattamento rilassante, così da abbassarne le difese, e musica in cuffia per on sentire il rumore della macchinetta: un finto parrucchiere gli taglia così i baffi. La reazione non è certo composta.
Lo scherzo è stato realizzato con la collaborazione della iena Mitch. A questo punto perciò, come insegna Niccolò De Devitiis, Chi la fa l’aspetti: la iena ha registrato un appello della moglie di Mitch, che lo preferirebbe senza cresta.
Siamo di nuovo in studio: viene lanciato un sondaggio su Facebook, ma Roberto Da Crema è impaziente. Siccome già immagina come andrà a finire, Mitch si fa tagliare i capelli in diretta.
Gaetano Pecoraro si occupa di Tristezza, Il virus che sta mettendo in ginocchio la Sicilia. Tristezza impedisce alla linfa di arrivare alle foglie e ai frutti: man mano la malattia colpisce l’intero albero seccandolo. Nella piana di Catania si sta verificando una moria di arance rosse: da 40 aziende esistenti nell’area, ne sono rimaste in attività solo cinque. La malattia si propaga grazie agli insetti, perciò sarebbe stato necessario abbattere e ripiantare: il problema è che il piccolo agricoltore non ha la forza di sradicare i propri alberi, perché bisogna rifare l’intero impianto di irrigazione per un prezzo di circa 10mila euro a ettaro. Se lo Stato non interviene, le spese non sono sostenibili: inoltre ci vorrebbe un tempo stimato di cinque anni, durante i quali non viene raccolta nemmeno un’arancia.
I due imprenditori più importanti sono riusciti a ripiantare: lo hanno fatto indebitandosi, sostenendo i costi in prima persona. Ci sono però riusciti perché, grazie alle ingenti quantità prodotte, hanno avuto accesso al credito. Però, raccontano, si stanno perdendo fette di mercato importantissime perché la vendita non soddisfa le richieste: in questo modo i clienti i frutti chiedono altrove.
A mezzanotte viene riproposto il servizio di Nina Palmieri Quando i bulli ti rovinano la vita.
Durante l’estate Corti e Onnis hanno raggiunto Donnarumma a Ibiza: La maturità di Donnarumma. I due gli hanno rivolto alcune domande, non senza ironizzare sui suoi lauti guadagni.
La puntata si conclude qui, insieme a Lillo e Giampaolo Morelli.