La sigla d’apertura è stata composta da Claudio Baglioni ed è cantata da tutti e 20 i Campioni. Ha il titolo scherzoso “Popopopo”, l’idea è buona ma la sigla non è un granché.
Subito Fiorello, interrotto dall’incursione di un uomo che si è intrufolato sul palco per mettere in scena una protesta. L’intrusione si è risolta velocemente e Fiorello ha sdrammatizzato dicendo “Lo sapevo che non dovevo venire!”.
Il suo monologo inizia con la lettura del messaggio – ironico e molto bello – con cui Claudio Baglioni lo ha invitato.
È un Fiorello brillante che va a segno ad ogni stoccata della sua comicità.
Sta parlando di Festival, società, giovani, Claudio Baglioni con addirittura qualche rischiosa apertura – vista la par condicio in atto – alla politica. Avevea detto in Sala Stampa di voler lasciare molto all’improvvisazione: sembra proprio lo stia facendo. Poi canta prendendo in giro Gianni Morandi e Claudio Baglioni in versione “Capitani Coraggiosi”. Mescola la musica delle canzoni dell’uno con le parole di canzoni dell’altro. A guidarlo il fidato Maestro Enrico Cremonesi. Applausi in Sala Stampa.
Chiude presentando il conduttore e Direttore Artistico Claudio Baglioni. Entra dopo un’apertura spettacolare della classica scalinata sanremese, che si è staccata lentamente dalla scenografia come i petali di un fiore. È visibilmente teso e decide di affidarsi ad un testo – un po’ troppo lungo e chiaramente preparato – sul valore e il potere delle canzoni.
Claudio Baglioni presenta Pierfrancesco Favino. La gag tra i due si gioca sulla finta incomprensione: Baglioni dice di averlo chiamato per condurre, Favino si difende dicendo che i patti non erano questi. Alla fine, insieme presentano Michelle Hunziker.
Prima artista in gara: entra la giovane Annalisa. Da Amici sono passati 8 anni. Lei si presenta a Sanremo con una canzone che parla di riscatto, della vita costruita cambiamento dopo cambiamento. Si chiama “Il mondo prima di te”. Adattissima a Sanremo, senza un guizzo decisivo ma è probabile farà bene.
Tocca a Ron con “Almeno pensami”, un inedito di Lucio Dalla. Molti giornalisti che l’hanno già ascoltata hanno parlato di un grande brano. Ascoltiamo.
Canzone effettivamente molto bella, in cui si riconosce senza dubbio la mano di Lucio Dalla. Ma non è detto che possa colpire il grande pubblico.
Ora The Kolors, dalla vittoria di Amici a Sanremo in tre anni. Canzone ruffiana: dal titolo, all’arrangiamento, al testo. Ma sicuramente orecchiabile e migliore di molte cose che hanno fatto prima d’ora, dunque potenzialmente destinata a fare bene.
Max Gazzè con “La leggenda di Cristalda e Pizzomunno”. Una sorta di filastrocca, di favola, di visione onirica in musica. Molto bella, arrangiata – come al solito – ottimamente, ma non facile per il pubblico. La Sala Stampa, comunque, ha apprezzato.
Doveva esserci Laura Pausini, che ha dovuto rimandare la sua partecipazione per una laringite. Baglioni ci costruisce sopra una gag e fa finta che all’ultimo secondo la Pausini ce l’abbia fatta. Al suo posto, a sorpresa, torna Fiorello: prende in mano la situazione e, di fatto, fa la parte del conduttore fuori dagli schemi. Sfida di nuovo la par condicio.
Colpo di scena: Laura Pausini interviene al telefono.Conferma la sua partecipazione alla finale di sabato.
Baglioni e Fiorello cantano insieme “E tu”, famoso brano del conduttore già interpretato proprio con Laura Pausini. Un buon momento, risolto alla grande il problema dell’assenza dela cantante romagnola.
Si riprende con le esibizioni dei cantanti. Ornella Vanoni con Bungaro e Pacifico cantano “Imparare ad amarsi”. Un trio di spessore indiscutibile. E questa è una gran bella canzone. Ornella Vanoni va via sottolineando l’iniziativa del ranuncolo, il fiore simbolo dell’iniziativa a difesa delle donne di questi giorni.
Dopo una gag in cui la Hunziker e Favino hanno fatto finta di litigare – per ironizzare sulle voci che avevano parlato di un loro litigio – entrano Ermal Meta e Fabrizio Moro, un duo considerato da molti tra i più forti in gara. Cantano “Non mi avete fatto niente”, una bella canzone, apprezzata anche dal pubblico. Forse non esalta bene l’intesa tra i due interpreti.
Ora Mario Biondi, per la prima volta in gara al Festival di Sanremo con “Rivederti”. Dirige il Maestro Beppe Vessicchio, al ritorno dopo l’assenza dello scorso anno. Pur senza incantare, buona la prima per Mario Biondi sul palco dell’Ariston.
Michelle Hunziker lancia la pubblicità con l’ennesima piccola gaffe della serata. La maggior parte di esse sono sembrate preparate, ma alcune – come questa – lasciano da pensare.
Impressioni a metà della prima puntata di Sanremo 2018: canzoni quasi tutte di buon livello, Fiorello super, Baglioni piuttosto ingessato, Michelle Hunziker apparentemente un po’ spaesata, Pierfrancesco Favino di gran lunga all’altezza del compito che gli era stato chiesto.
Favino si cimenta al canto con un medley delle canzoni italiane più famose. Lo fa in modo leggero, simpatico e canta anche discretamente. Quando intona una canzone di Eros Ramazzotti, la Hunziker entra e lo rimprovera scherzosamente. Un buon momento.
Adesso Riccardo Fogli e Roby Facchinetti. Cantano “Il segreto del tempo”, canzone ed esibizione non all’altezza.
Lo Stato Sociale esordisce con “Una vita in vacanza”. Un gruppo indie, ironico e irriverente che calca il palco di Sanremo. Canzone con un beat elettronico particolarmente coinvolgente che parla delle nostre occupazioni di tutti i giorni. La loro esibizione è un vero show che coinvolge anche un’anziana ballerina. Tolti gli orpelli, l’anziana che balla per divertire e il beat ipnotico, la canzone non è straordinaria. Ma l’energia che trasmette e l’estrema orecchiabilità difficilmente lasceranno indifferenti gran parte del pubblico.
Canta anche Michelle Hunziker. Per lei “E se domani” di Mina. Se la cava, ma si sente che non è il suo mestiere.
Tocca a Noemi con “Non smettere mai di cercarmi”. La classica canzone sanremese di Noemi. Cioè una canzone bella, intensa e interpretata bene, ma troppo simile alle altre canzoni di Noemi e, soprattutto senza guizzi.
Il ritorno dei Decibel con “Lettera dal Duca”. Non esattamente l’impatto che ci si aspettava a 28 anni dal successo di “Contessa”. La canzone è poco più che discreta.
Con costumi indiani entrano Elio e le Storie Tese per cantare “Arrivedorci”. Un brano che ripercorre con ironia la loro storia artistica. Non il migliore degli Elio e le Storie Tese, ma forse per loro contava davvero solo salutare il proprio pubblico.
Dopo uno spot sulla Regione Liguria, Giovanni Caccamo canta “Eterno”. Una canzone che alterna spunti buoni ad altri più banali. Nel complesso, sufficiente.
Subito dopo tocca a Red Canzian, un altro membro dei Pooh che partecipa da solista a Sanremo 2018. Il suo pezzo è inaspettatamente veloce ed energico. Pur senza un vero punto di forza, Red Canzian fa sicuramente meglio dei suoi ex-compagni Riccardo Fogli e Roby Facchinetti.
Segue Luca Barbarossa con “Passami er sale”, una canzone in romanesco. Una scelta inusuale, una scomessa parzialmente riuscita, ma che difficilmente lascerà il segno a Sanremo 2018.
Gianni Morandi e Claudio Baglioni omaggiano Luis Bacalov, duettando “Se non avessi più te”. Un tributo intenso, sentito e quindi riuscito.
C’è spazio anche per uno sketch tra i due e poi Baglioni introduce l’ospite Tommaso Paradiso. Duetterà con Morandi cantando “Una vita che ti sogno”, una canzone scritta proprio per l’interprete bolognese.
Si torna ai concorrenti in gara. Tocca a Diodato e Roy Paci con “Adesso”. Una bella canzone e un’interpretazione all’altezza.
Poi Nina Zilli canta “Senza appartenere”. come sempre, ottima voce. Non male anche la canzone, che però manca di un vero guizzo.
Claudio Baglioni al pianoforte e Pierfrancesco Favino cantano “Bella senz’anima”, di Riccardo Cocciante. Durante il duetto entra Stefania Sandrelli e dietro di lei tutto il cast di “A casa tutti bene”, il nuovo film di Gabriele Muccino.
Ultimi tre cantanti in gara.
Renzo Rubino canta “Custodire”, un buon brano che, però, non spicca.
A stretto giro, Enzo Avitabile e Peppe Servillo con “Il coraggio di ogni giorno”. Si tratta di una buona canzone.
Chiudono la serata Le Vibrazioni con “Così sbagliato”.
A breve conosceremo la classifica parziale di questa prima serata. Ricordiamo che questa classifica è quella della giuria demoscopica e non porterà ad alcuna eliminazione.
I cantanti verrano collocati in una fascia rossa, gialla o blu, in base alla loro posizione. Decibel nel rosso, Luca Barbarossa e Mario Biondi nel giallo, Lo Stato sociale e Nina Zilli nel blu, Diodato e Roy Paci nel rosso, The kolors nel giallo, Noemi nel blu, Annalisa nel blu, Renzo Rubino nel rosso, Elio e le Storie Tese nel giallo, Enzo Avitabile e Peppe Servillo nel rosso, Max Gazzè nel blu, Giovanni Caccamo nel giallo, Red Canzian nel rosso, Ornella Vanoni Bungaro e Pacifico nel giallo, Ron nel blu, Le Vibrazioni nel rosso, Ermal Meta e Fabrizio Moro nel blu, Roby Facchinetti e Riccardo Fogli nel rosso.
La prima puntata di Sanremo 2018 finisce qui.