Al centro di ‘The Newsroom’ ci sono le vicende umane e professionali dei giornalisti che compongono la redazione del network televisivo, ACN (Atlantic Cable News) e del suo anchorman di riferimento, Will McAvoy (Jeff Daniels), personaggio discutibile e cinico. Repubblicano e antiaborista, molto presto, nella sua posizione, si scontra frontalmente con i vertici della società. La maggiore caratteristica della serie, che ne ha decretato anche il successo, consiste nel ben congegnato mix tra le vicende da fiction della redazione di Newsnight e gli eventi reali di cui è stata protagonista l’America e di rimando il mondo intero, soprattutto tra l’aprile 2010 e l’agosto 2011.
La stretta connessione con gli avvenimenti reali è visibile già nella prima puntata nella quale la redazione di ACN si occupa del disastro ambientale nel Golfo Persico. Nelle successive, i giornalisti realizzano inchieste sulla tragedia nucleare del reattore di Fukushima, sulle rivolte giovanili in Nord Africa e sulla crisi economica. Particolarmente soddisfatto il direttore di Raitre Andrea Vianello che dice: ‘The Newsroom’ rappresenta un pezzo di sogno americano che appartiene anche a noi. Il nostro mestiere, quello del giornalismo, si deve fare così come mostra la serie. E’ un grandissimo prodotto, il miglior linguaggio narrativo esistente, a oggi, è quello delle serie tv statunitense. Vianello fuga anche qualasiasi dubbio sulla eventualità che la serie non possa essere gradita al pubblico di Rai3. Ribadisce: “Se non proviamo a metterci un po’ di coraggio a proporre prodotti di qualità, non possiamo poi lamentarci se la televisione italiana rimane un po’ indietro. ‘The Newsroom’ arriva su Raitre al primo passaggio nel nostro Paese, non è mai stata trasmessa prima sulle pay tv. Raitre è la rete dell’informazione e ‘The Newsroom’ è una serie armonica con i nostri programmi”.
Non è escusa l’ipotesi che gli ascolti possano essere inferiori alle aspettative. Ma Vianello tranquillizza: “Dobbiamo darle tempo perché non pensiamo che sia un prodotto di nicchia. Sappiamo che, all’inizio, non dobbiamo aspettarci ascolti oceanici ma sappiamo anche che il pubblico è molto più avanti di quanto noi pensiamo. Non farà subito grandi ascolti? Chi se ne importa”. Poi il direttore di Rai3 osserva: “queste serie sull’informazione fanno bene anche a noi che facciamo questo mestiere per ritrovare il furore della gioventù, speriamo che tra il pubblico ci siano anche tanti nostri colleghi”.
A sottolineare ancor di più la valenza della serie, interviene Thomas Sadoski uno degli attori di The Newsroom che interpreta Don. Nel mettere in evidenza il valore quasi sociale che è stato riconosciuto al prodotto, dice: “E’ una serie tv e il nostro obiettivo è intrattenere il pubblico per un’ora. Poi, certo, anche noi vorremmo vedere un giornalismo di un certo livello. Io che sono romantico, voglio credere all’esistenza di un pubblico che aspira a vedere fiction di questo genere. Oggi è più facile fare serie violente e stupide perché hanno grande presa sul pubblico e costano meno. Spero che tutti preferiscano vedere i prodotti migliori”. Sadoski conclude: “’The Newsroom’ non è solo una serie sui giornalisti ma anche sugli esseri umani. Troppo spesso dimentichiamo che, dietro a chi ci dà le notizie, ci sono persone che hanno una vita”.
Insomma la serie vuole essere una sorta di fiore all’occhiello per una rete attenta all’informazione e all’attualità.