Dopo aver detto che lui si sente come il Presidente della Repubblica: torna in video ogni sette anni, inizia lo spettacolo vero e proprio. Interpreta Nicola Quagliarulo nota macchietta napoletana. Ranieri che si è cimentato anche nel raccontare una barzelletta, si abbandona a qualche ricordo familiare e subito dopo fa il suo mestiere: canta. La canzone è Vent’anni: un suo classico brano.
Dopo una gag con il maestro Pierazzoli, il padrone di casa intona La leva calcistica del ’68. La interpreta per un bel po’ fino a quando entra in scena De Gregori. Canta La valigia dell’attore. Poi via al duetto tra i due. E dopo aver cantato tra i due si intreccia un dialogo basato su ricordi e alcune domande che Ranieri fa al suo ospite, tra le quali quella fondamentale: hai una bella faccia, perchè non reciti? Viene sottolineato che, mentre Ranieri si è fermato alle scuole elementari, De Gregori ha frequentato l’Università. Il padrone di casa ne approfitta per fare un complimento al suo ospite: loda l’universalità della sua musica. Ed ecco le note di Viva l’Italia. La cantano insieme. Gran bella canzone
Massimo Ranieri adesso canta Sono un istrione brano portato al successo da Charles Aznavour. Buona interpretazione ma ci voleva un pizzico di sens of humour in più. Primo blocco pubblicitario.
Si riprende con Massimo Ranieri che racconta un’altra barzelletta: quella della moglie che confessa al marito di averlo tradito 3 volte: quando doveva avere una promozione, quando doveva aprire il negozio e quando si è presentato alle elezioni e aveva bisogno di 300 voti. Il doppio senso è evidente. Segue omaggio a Lucio Battisti: canta Io vivrò senza te: e questa volta l’interpretazione è ineccepibile.
Un altro momento molto teatrale: Ranieri interpreta Sul tram di Posillipo ( e allora). L’interpretazione è sceneggiata come una macchietta napoletana, anche se calcata nei toni è simpatica perchè il pubblico gradisce sempre queste gag un po’ a doppio senso. Dopo aver raccontato un altro aneddoto di vita familiare legato alla mamma di ottantanove anni, entra sul palcoscenico Andrea Bocelli.
Ranieri racconta che quando è andato a trovare l’amico a casa sua lo ha accolto suonando al pianoforte una delle sue canzoni “Erba di casa mia”. La ripropongono adesso insieme in duetto. I due artisti continuano a cantare insieme. Davvero due voci spettacolari. Interpretano insieme ancora Vent’anni e successivamente Rose rosse.
Ranieri chiede a Bocelli cos’è il coraggio. Risposta: il coraggio nasce dalla voglia di fare qualcosa. Bocelli spiega che la sua passione è andare a cavallo ed è lo sport che preferisce. Il tenore spiega che ha rischiato di cadere da cavallo quando Ranieri gli ha telefonato per invitarlo al suo programma. “Ho preso il cellulare dalla tasca ma il cavallo ha fatto un balzo” ha spiegato.
Altro duetto: Core ‘ngrato”. Dopo i ringraziamenti di rito, altro blocco pubblicitario.
Si riprende con il padrone di casa che interpreta La voce del silenzio. Ancora qualche aneddoto di vita familiare del passato legato a quando non aveva ancora raggiunto il successo. A questo punto lo spettacolo diventa più “teatrale”.
Il passo successivo è l’interpretazione de A rumba de’ scugnizzi. Grandi applausi da parte del pubblico che chiede il bis. Rainieri ripropone la performance non prima di aver sottolineato che “lui ha una certa età” e si è affaticato. Sul palcoscenico arriva Badarà Seck, il cantante senegalese che ha portato con sè durante la sua tournée.
Si cambia registro. Ranieri ricorda il suo maestro: Strelher e recita il sonetto numero 75 di Shakespeare. Al nome di Strehler il pubblico ha avuto un attimo di esitazione: applaudire o non applaudire?. Sceglie una via di mezzo: applauso lieve e timido. Su “Io che amo solo te”, invece, i soliti applausi a scena aperta. Altro blocco pubblicitario.
Il padrone di casa canta Io che amo solo te. Ottima interpretazione. Poi si esibisce in una sorta di balletto mentre canta Pino Daniele. Ci si accorge che è visibilmente stanco. Dopo aver recitato la poesia di Totò “A cunzegna” canta Mala femmena. Dopo arriva Clizia Fornasier, direttamente proveniente da Tale e quale show, prima presenza femminile, in attesa del gran finale con Lucia Bosè. Ma è tempo di cantare Rosalina di Concato, con un gruppo di ballerine tra cui spicca una dai capelli rossi. E’ il momento di Lucia Bosè.
L’attrice entra sul palcoscenico con i suoi capelli blu e un abito scintillante. Massimo Ranieri ricorda l’episodio di quando recitavano insieme nel film Metello e lui era perdutamente innamorato di lei ma non ha mai avuto il coraggio di confessarglielo. Insieme interpretano Parole…parole. Ma la Bosè ad un certo punto sembra non ricordare … le parole dalla canzone.
Non è finita. Tutta colorata, la Bosè insieme a Ranieri legge un brano di Pinocchio. Quando va via, il padrone di casa, estenuato dallo sforzo, e si vede benisisimo, interpreta Il nostro concerto di Umberto Bindi. Sarebbe ora di concludere: uno show di questo tipo non deve avere tempi lunghi. Ma il padrone di casa continua a cantare. Stavolta O marenariello. Era stata preceduta dalla storia del nonno pescatore.
Si replica Rose rosse. Ancora applausi a scena aperta, grida da parte del pubblico. Poi un altro brano: Na sera e maggio. I balletti che accompagnano il motivo danno tempo a Ranieri di riprendere fiato. Ranieri presenta il maestro Enrico Rava. Poi racconta che per la sua timidezza non ha maì avuto il primo amore non essendo riuscito a confessare alla ragazzina di cui era innamorato, i suoi sentimenti. Eì così è passato direttamente al secondo amore.
Una passeggiata tra il pubblico e poi l’adorabile e sconvolgentemente bella canzone di Tenco “Lontano, lontano”. Segue il ricordo di Mariangela Melato e il brano “Solo me ne vo’ per la città” che dedica alla grande artista scomparsa. Ancora un brano: Tu si na’ cosa grande”. Ranieri è sempre più stanco. Finalmente si chiude.
Arrivederci alla prossima puntata