Bianca come il latte, rossa come il sangue è il film tratto dall’omonimo romanzo di Alessandro D’Avenia che sarà nelle sale il prossimo 4 aprile. La pellicola è diretta da Giacomo Campiotti ed è prodotta dalla Lux Vide di Matilde e Luca Bernabei insieme a Rai Cinema. Ha come protagonisti Luca Argentero, Filippo Scicchitano e Aurora Ruffino. La storia cinematografica è molto simile a quella raccontata nel libro edito dalla Mondadori. Luca un giovane studente (Scicchitano) di sedici anni non ama molto andare a scuola e considera le ore trascorse sui banchi tempo perso, Quando arriva un nuovo professore, come supplente, lo accoglie nel peggiore dei modi. Presto, però si rende conto che questo docente ha una particolarità: comprende i ragazzi e li invita a inseguire i propri sogni, con tutto il coraggio di cui sono capaci.
Allora crede di poter inseguire anche il suo, di sogno, che si identifica con Beatrice, una ragazzina dai capelli rossi di cui è segretamente innamorato. Quando scopre che Beatrice è seriamente ammalata e che la sua malattia la fa diventare “bianca come il latte” ritrova dentro di sè un universo nuovo nel quale non aveva mai creduto. Crescerà a sua insaputa e saprà affrontare con maturità situazioni più grandi di lui.
In quest’atmosfera sentimentale e drammatica, Se si potesse non morire de I Modà sarà la canzone portante dell’avventura cinematografica. Accompagnerà la scoperta del dolore e dell’amore, in un percorso difficile, complicato, pieno di sofferenza. Ma proprio quelle parole, Se si potesse non morire, sono un impulso a andare avanti, a confrontarsi con una realtà apparentemente distruttiva dalla quale si potrebbe anche venir fuori, in maniera semplice. Forse proprio pensando alla vita, alla continuazione dell’esistenza, alla fine del dolore, qualora si potesse non morire, si trova la speranza per il domani. E’ proprio quello che pensa Leo a proposito di Beatrice, la ragazzina per la quale impegnerà tutto il suo coraggio e il suo amore
E’ la prima volta in assoluto che una canzone proveniente dalla kermesse sanremese diventa la colonna sonora di un film impegnato, importante. Ma i protagonisti sono due ragazzini che amano proprio la musica moderna e I Modà la rappresentano in pieno. In questo modo la realtà viene portata nella fiction, o viceversa. Un altro successo per il gruppo che approda così dal piccolo a grande schermo.