La prima puntata della seconda edizione di CasaMika, andata in onda martedì 31 ottobre su Rai 2, ha evidenziato subito che non ci si trovava in uno show normale, ma in una sorta di megalopoli dello spettacolo, una Las Vegas all’italiana con le più costose attrazioni. Tutto è stato concesso all’artista, dalla presenza della regina del burlesque Dita Von Teese, fino al gran numero di riprese esterne, passando per i tanti ospiti con i quali il padrone di casa ha duettato e si è intrattenuto.
Vi si aggiunga il costoso ingaggio di Luciana Littizzetto che, lontana dal bancone di Che tempo che fa, ha cercato, senza riuscirci, di proporre una comicità differente ed a lei poco congeniale. L’attrice e comica si è spesa anche in un monologo serio rivolto ai giovani, rimanendo da sola al centro del palcoscenico. Mediocri le altre incursioni nello show, scontato il confronto con Dita Von Teese che, immersa nella solita vasca da bagno, in un nudo semi integrale, tentava di insegnare il burlesque ad una Littizzetto troppo consenziente.
I viaggi di Mika a bordo del taxi, in varie città, li avevamo già visti lo scorso anno. E si sono ripetuti identici. Il viaggio nel 1967, passando per una porta girevole, è stato semplicistico e banale: i due ragazzini di 50 anni fa apparivano la caricatura dei teen di quell’epoca. Presentato come una grande novità, si è sgonfiato subito.
Mika ha voluto unire molte, troppe, anime spettacolari in un solo show ergendosi a sovrano assoluto e illuminato verso il quale tutti hanno mostrato il proprio reverenziale ossequio. Compresa la Littizzetto.
E poichè al Re tutto è concesso, prima si trasforma in una sorta di pagliaccio, indossando improbabili vestiti, poi si cala nel ruolo del giovane ben pensante e ben educato che invita i coetanei a riflettere. E lo ha fatto da un piedistallo inaccessibile, con la convinzione di aver reso un grande servigio ai comuni mortali. Risultato: uno show confusionario e troppo spesso banale.
Banale è la presenza dei due quattrozampe dell’artista che, con voce umana, fanno commenti e osservazioni su quanto accade.
Banale è il ricorso alla consueta e stantia promozione pubblicitaria di prodotti aziendali. E’ toccato a Luca Argentero e Valentina Bellè, protagonisti di Sirene su Rai1, reclamizzare la fiction di una rete concorrente.
Super banale il momento dedicato alla cucina ed alla musica ottenuta con le batterie da cucina. Un momento persino imbarazzante che evocava troppi riferimenti tele- culinari.
Gli spazi migliori sono stati alcuni duetti con gli ospiti musicali, tra i quali quelli con Rita Pavone ed Elisa.
La Rai ha elargito a Mika, per realizzare il suo show, mezzi che non ha concesso ad altri artisti. L’ex giudice di X Factor ha trovato la sua consacrazione su Rai 2 solo perchè ha avuto a disposizione le risorse necessarie per creare uno spettacolo che spesso ha fatto pensare ad un mega parco di divertimenti.
CasaMika è senza dubbio il programma più dispendioso della seconda rete che, per far fronte alle spese, è costretta, successivamente, ad attingere alla serialità di importazione risparmiando fino all’osso. Come è accaduto lo scorso anno.
Mika e gli autori hanno voluto realizzare uno show onnicomprensivo nel quale con un batter d’ali, con la stessa facilità con cui si viaggia nel tempo, si passa dalla grandeur spettacolare al bucolico pastore sardo che cura le sue pecore.
Un grande spettacolo, un varietà vivace e intelligente. Lui è un magnifico showman. Non un attimo di noia, non una caduta di volgarità. Avercene!
Contrarissima a quanto scritto
La Rai conosce il valore di Mika, artista poliedrico che in Italia non ha rivali.
Naturalmente non mi aspettavo un commento positivo da una persona chiaramente non obiettiva ; identico a quello dello scorso anno tra l’altro! Peccato per lei che questo programma è stato premiato con il “Rose d’Or”. Finalmente uno show che merita di essere seguito davvero!