“Un prodotto importante perché rompe un tabù per l’Italia: il genere fantasy”, esordisce la direttrice di Rai Fiction Tinni Andreatta. Si tratta di un genere che solitamente arriva dall’estero, che stavolta viene contaminato con gli elementi della fiction italiana. La Napoli qui presentata è “diversa, segreta: una Napoli che non conosciamo”.
Il produttore racconta la genesi: un pranzo insieme a Cotroneo, che aveva un’idea. Cioè un tritone arrivato a Napoli per scappare dalle sirene, perché non le sopporta più.
Interviene dunque proprio Ivan Cotroneo: “Abbiamo raccontato in modi varie la contemporaneità, da Tutti pazzi per amore a Sorelle e Un’altra vita, e stavolta volevamo raccontarla dal punto di vista di un’altra specie. Questa è una storia di come le sirene guardano la società umana: visto dalla sirene, il mondo appare nuovo. Ci guardiamo da fuori. L’idea alla base è: possiamo convivere, addirittura amarci, con qualcuno che è completamente diverso da noi? Noi l’abbiamo scritta pensando che l’inclusione sia possibile”.
Alla regia Davide Marengo: “Per me è stato un privilegio essere scelto per condurre questa strana strada: trovare il tono è stato difficile. C’è stata una richiesta precisa riguardo alle immagini e la loro cura”.
Prende la parola Luca Argentero: “Mai come stavolta la sfida è stata stimolante. Il modo di parlare dei napoletani trasmette l’entusiasmo con cui vivono: nonostante Napoli sia una città difficile, loro non perdono l’entusiasmo, ogni frase inizia con wow”.
Ornella Muti, Ingrid nella serie, è la prima sirena ad essere approdata sulla terra: “Si sente un po’ a disagio a Napoli, perciò se ne va a Miami. Però torna appena ha dei sogni premonitori su eventi che mettono a rischio le sirene”.
Valentina Bellé: “Il mio personaggio parte per andarsi a riprendere il suo Ares (Michele Morrone), poi scopre che questo mondo le piace”. Ma Ares è scappato perché ha iniziato a porsi delle domande, come spiega Michele Morrone: “Credo l’abbia fatto perché, in fondo, in lui batteva un cuore umano. Ares si domanda perché debba sempre raccogliere plancton, venga trattato come uno schiavetto: cercherà di trovare il suo posto nel mondo, dove invece verrà apprezzato”.
Poi Teresa Saponangelo: “Sono una donna che viene salvata dalle sirene, perciò ne rimane ossessionata: pur senza volerlo, rischia di metterle in pericolo. Da napoletana, sono stata contenta che si vedesse tutto questo mare, a differenza di altre serie che hanno raccontato un aspetto più oscuro”.
La realizzazione è stata effettuata con molti effetti digitali, che in questa serie sono molto importanti.
“La sfida -spiega la sceneggiatrice- è stata riuscire a mescolare vari generi, in questo caso anche fantasy”.
Maria Pia Calzone ringrazia tutta la squadra, incluse le maestranze Rai: “Grazie per aver dato a noi attrici la possibilità di aver fatto una cosa così fuori dagli schemi”.
La serie verrà distribuita a livello internazionale, senza alcuna scena aggiunta: “Probabilmente dovremo effettuare dei tagli, perché all’ estero sono rigorosissimi con il formato da 50 minuti. Bisognerà inserirsi nel mercato con un prodotto che non ha niente di simile in circolazione”.
La conferenza stampa si conclude qui.