Si parte proprio dal documentario della BBC, non prima di un’adeguata introduzione da parte di Piero Angela sui fatti salienti che ci si appresta a vedere. Si va nel sud-est asiatico: si scende nelle profondità marine per ammirare la bellezza della barriera corallina. Non solo, però: la voce fuori campo e le immagini spiegano quali siano gli animali che la vivono e di come vadano a caccia di animali più grandi.
Le inquadrature subacquee e il relativo montaggio fanno apparire il documentario come un vero e proprio mini film, con tanto di protagonisti: ad esempio, ecco una cernia e un polipo che ‘collaborano’ per procacciarsi il cibo. L’occhio della camera li segue, cogliendone i dettagli “estetici” e mostrando come i due abitanti sottomarini raggiungano il loro scopo.
La barriera corallina si estende su parte della costa australiane per la bellezza di 2300 km. Nell’ecosistema che si è creato, le specie animali sono molto numerose: non mancano le tartarughe verdi, oltre a pesci di vario genere: ad esempio, troviamo il pesce chirurgo o il pesce pagliaccio. Le riprese degli animali marini sono estremamente dettagliate e enfatizzano la varietà di flora e fauna che caratterizza l’ambiente della barriera di coralli.
La barriera si estende anche alla Polinesia francese: straordinarie le riprese che immortalano la presenza di numerosi squali sott’acqua, mentre sotto di loro albergano delle cernie: sembra di guardare le immagini di un videogioco, eppure è tutto vero. In generale, il problema principale delle scogliere coralline è il riscaldamento dei mari: un aumento della temperatura di uno o due gradi può essere fatale. Studiosi ritengono che a fine secolo potrebbero scomparire del tutto.
Terminato il documentario, si passa ad argomenti prettamente scientifici: cervello e intestino sono collegati a livello neurologico? Il nostro umore può essere influenzato da ciò che mangiamo? Secondo una ricerca dell’università di Oxford, la risposta pare essere sì. Non è un caso che l’intestino venga definito spesso “un secondo cervello”: qui vi risiedono molte terminazioni nervose. Il neuroscenziato Burnet ha elaborato un test sottoponendolo a 30 volontari: dai risultati sembra che mangiare frutta e verdura sia utile anche al buonumore e alla concentrazione.
Spazio all’archeologia con Alberto Angela. Il divulgatore va alla scoperta dei depositi del Museo Archeologico Nazionale di Napoli. Nei depositi, opportunamente coperti da panni che ne garantiscono il mantenimento, troviamo affreschi provienienti dalle zone colpite dall’eruzione del Vesuvio del 79 d.c, Pompei in primis.
Nel Museo se ne contano all’incirca 1200: Angela ne mostra alcuni spiegandone l’origine e ciò che viene rappresentato dalle immagini. Oltre agli affreschi, non mancano anche busti ed elmi da gladiatori. Non solo: il numero di reperti è sterminato: testimonianze diverse di una civiltà lontana 2000 anni: recipienti in bronzo, giocattoli dell’epoca, contenitori anche di vetro. Non possono mancare anche vasi di ceramica, provenienti non solo dalle immediate vicinanze: buona parte di questi erano commissionati per onorare i defunti.
Si torna in studio: Piero Angela intervista Massimo Polidoro, segretario del CICAP per la rubrica Psicologia delle bufale. Il conduttore vuole saperne di più sul tanto chiacchierato tema delle fantomatiche scie chimiche. Secondo chi ci crede, le scie che gli aerei in volo lasciano dietro di loro siano composti da agenti chimici che avrebbero effetti negativi sulle persone. Esperti di vari settori hanno smontato questa convinzione.
La xylella ha funestato le coltivazioni degli ulivi, soprattutto in Puglia. Un problema che ancora non è stato del tutto risolto. Un servizio ricostruisce l’intera vicenda, sviluppatasi 5 anni fa nelle campagne vicine a Gallipoli. I rami degli ulivi si seccavano rapidamente dall’alto al basso: la causa era un batterio, scientificamente definito xylella fastidiosa. Il parassita poteva condurre alla morte delle piante nel giro di alcuni anni.
A diffondere l’infezione da albero in albero un insetto, la sputacchina. Si sono accese dure discussioni, sfociate in proteste, sulla necessità di abbattere gli ulivi contaminati. Nel 2015 gli ulivi colpiti erano 20 milioni: oggi gli ettari interessati sono 775.000. A causa di lungaggini burocratico-legali che sembra aver impedito di intervenire tempestivamente, la situazione può ulteriormente peggiorare.
Con il prof. Alessandro Barbero si va alla ricerca dell’origine dei cognomi nella rubrica Dietro le quinte della storia. Essi risalgono al periodo medioevale: molti derivano da soprannomi dati alle persone, abitudine diffusa a partire dall’anno 1000 circa. Alcuni cognomi rimandano al luogo d’origine, o a caratteristiche dell’aspetto fisico, altri derivano da parole dialettali. I primi ad averli furono i nobili.
Dopo una “pillola” che spiega come sono nati e si sono diffusi i sintetizzatori, ecco la rubirca La scienza in cucina. Il detto “Una mela al giorno toglie il medico di torno” è vera? Gli italiani intervistati nel servizio non sono tutti convinti di questo vecchio detto: secondo alcuni studi, il consumo di mele in effetti può portare al mantenimento di una buona salute. Altro focus sul pesce in itticoltura: ci si chiede se abbia la stesse proprietà nutritive benefiche all’organismo, anche in base ai nuovi mangimi che si stanno sperimentando. In medio stat virtus: è consigliabile alternare pesce di cattura a quello coltivato.
Negli ultimi tempi si sta sviluppando l’astronautica privata: lo spazio sta diventando un business specialmente in USa. Sono attive compagnie private che si fanno concorrenze per missioni spaziali, alternative a quelle della Nasa. Ma al contempo c’è anche chi vorrebbe concedersi viaggi esclusivi nello spazio: un privilegio per pochi, ovviamente dal portafoglio molto capiente.
Nello spazio Questione di ormoni, Piero Angela vuole saperne di più su ciò che accade scientificamente al nostro cervello e agli ormoni quando ci si innamora. A dare una scossa al nostro cervello è l’ormone della dopamina, che sconvolge gli equilibri. Sembra provato che quando due persone sono innamorate ci sia perfetta sincronia tra i due membri della coppia. Quando l’innamoramento finisce, entra in scena l’ossitocina che è l’ormone dell’attaccamento. A dare un quadro chiaro della situazione è il professore Emanuele Jannini.
In passato, una delle malattie più pericolose e mortali era la lebbra. Ancora oggi si registrano casi, ma in misura molto minore, soprattutto in Europa. Al Politecnico federale di Losanna si continua a studiare le caratteristiche del batterio che causa questa malattia. I ricercatori si concentrano sul Dna del batterio, prelevato da campioni di pelle di pazienti affetti dalla lebbra: non è possibile studiare il suo sviluppo in vitro. I farmaci fortunatamente riescono ad avere la meglio sul batterio, ma l’importante è iniziare subito le cure onde evitare degenerazioni. In Italia sono quattro i centri che si occupano di studiare la malattia: uno di essi si trova a Genova. A diffondere il batterio possono essere specie animali: l’armadillo negli Usa e lo scoiattolo rosso in Scozia.
Termina qui la puntata. A seguire Superquark Musica. Superquark invece tornerà in prima serata mercoledì 25 luglio, alle 21.25, su Rai 1.