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A prendere la parola per primo è Giancarlo Leone, che si dichiara estremamente soddisfatto della presenza del nuovo tv movie di Pupi Avati sugli schermi di Rai 1. “Le nozze di Laura hanno una chiara ispirazione evangelica, e sarà solo il primo di una serie di tvmovie dedicati alla riproposizione del Vangelo nella società attuale”.
Gli fa eco Francesco Nardella, che sottolinea di essere rimasto piacevolmente impressionato dal testo e dall’idea inviati da Pupi Avati per il progetto de Le nozze di Laura. Nardella sottolinea come Avati ha scritto una storia moderna pur ispirandosi a concetti scritti nel Vangelo. Il vicedirettore di Rai Fiction sottolinea ancora come Pupi Avati sia riuscito a compiere un vero e proprio miracolo moderno con la storia delle nozze di Laura, che si ispira proprio alla parabola delle nozze di Cana.
Pupi Avati ha detto di essersi trovato molto bene a lavorare con la Rai. “Ho apprezzato la presenza dei consiglieri dell’azienda alla proiezione del film. È importante che i capi sappiano la qualità dei prodotti che arrivano sugli schermi Rai. Quest’azienda mi ha consentito di realizzare progetti che al cinema non è più possibile fare. Non solo, ma lavorando qui è stato possibile alzare sempre di più l’asticella della solidarietà e della qualità”.
Pupi avati continua: “Io ho cercato dir accontare Gesù e i suoi apostoli, e per la scelta dei personaggi, ho seguito una semplice regola: selezionare attori non consumati dalla notorietà. Molti altri, quali ad esempio Alessandro Sperduti, avevano già lavorato con me in altre produzioni Rai”.
Pupi Avati sottolinea anche che un altro grande protagonista di Le nozze di Laura è la Calabria, regione per la quale sono presenti in sala molti degli esponenti delle istituzioni: “la Calabria, con le sue atmosfere e la sua bellezza autentica, imprime un fascino quasi soprannaturale alla vicenda raccontata”.
A questo punto, il regista esprime un solo rammarico: “Vorrei che la Rai riflettesse sulla formula del tv movie. Io credo che corra il rischio di essere bruciata in una sola serata. Un unico film tv infatti, non assicura quella continuità temporale che invece esiste al cinema”.
Rispone Tinni Eleonora Andreatta: “Le possibilità dle piccolo schermo rispetto al grande, sono gigantesche, e sicuramente ogni film tv ha la possibilità di essere rivisto grazie anche alle moderne tecnologie, quali ad esempio il web e il sito rai.tv”.
Giancarlo Leone, direttore di Rai 1, ribadisce: “Io ho la soluzione giusta per risolvere il problema: chiedere a Pupi Avati di realizzare per noi il maggior numero di tv movie possibile”. E Avati risponde: “Ci conto. Noi ne abbiamo pronti altri cinque, sempre basati sul concetto di rendere attuale il Vangelo”.
Il regista, che ha già realizzato per Rai 1 la serie Un matrimonio, e i tv movie Il bambino cattivo e Con il sole negli occhi, a proposito di questo ultimo film tv, dice: “C’è stata da parte mia uan misteriosa preveggenza, perché ho portato sul piccolo schermo la storia drammatica di un bambino siriano. E pochi mesi dopo un piccolo bimbo siriano, purtroppo morto, ha sconvolto le coscienze del mondo intero”.
Sempre il regista, a chiusura della conferenza stampa, svela: “Io ho un rapporto molto intimo col Vangelo, ne leggo alcune pagine ogni sera. L’evento più caratteristico che mi ha sempre colpito, sin da bambino, è stato quello delle nozze di Cana. Ebbene, in un momento così delicato per la cristinaità, io ho voluto puntare i riflettori su un miracolo moderno. Perché io vedo che l’impossibile può essere possibile, e non lo dico solo per la mia età: ho 78 anni e vedo scorrere già i titoli di coda della mia vita. Ma continuo fermamente a credere che l’amore vada vissuto a 360 gradi”.