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Nella nostra intervista all’attore sentiremo come Morelli annuncia il ritorno di Coliandro: ribadisce che il personaggio è amato da un pubblico trasversale, non soltanto dai giovani ma da una platea molto più vasta. I motivi, secondo l’attore, risiedono nel linguaggio utilizzato dalla serie televisiva che è differente da quello tradizionale della fiction classica in onda su Raiuno. E’ un linguaggio più da strada dice Morelli ma non solo nelle frasi e nei termini che usa Coliandro ma anche nelle situazioni in cui viene a trovarsi.
Giampaolo Morelli sottolinea il grande rapporto di collaborazione esistente tra lui e i registi della serie, i Manetti Bros che hanno firmato la regia e la sceneggiatura dell’ispettore Coliandro fin dalla prima apparizione in video.
Lavoriamo molto bene, dice l’attore, grazie proprio a quel rapporto di grande spontaneità che si è creato tra me, i Manetti Bros e Carlo Lucarelli che ha creato e dato vita a Coliandro. In una pluralità di intenti abbiamo sempre cercato di dare al personaggio il massimo possibile affinché potesse essere gradito al pubblico di Rai2 a cui è destinata la fiction.
Tra noi c’è un reciproco ascolto e scambio di idee, dirà Morelli nella nostra intervista.
E ancora: “Coliandro sembra un personaggio semplice ma in effetti è un poliziotto dalla personalità molto complessa ricco di sfumature, di contraddizioni, grazie alla penna di Carlo Lucarelli che lo ha creato. Ma anche i Manetti Bros ed io abbiamo contribuito a rendere il personaggio migliore dal punto di vista dell’impatto televisivo”.
Morelli svelerà ancora molto altro del suo Coliandro. Dirà, tra l’altro, che è un personaggio anche molto malinconico ed ha tanta voglia di incontrare la donna giusta. Ma per adesso non l’ha ancora trovata e perciò gli accade sempre più spesso di mangiare una pizza da solo, la sera, al ritorno dal lavoro.