Lo si intuisce già dalla scena iniziale: in una fredda notte piovosa, il piccolo ovino viene fatto nascere da quello che scopriremo essere poi il padrone della fattoria dove l’animale vive insieme al suo gregge. Bastano pochi passi per rivendicare il proprio spirito di indipendenza e libertà: incurante della pioggia, la bestiola si distacca dalla madre e dall’uomo che l’ha fatto nascere, fermando il suo breve cammino su una pietra. L’inquadratura lo riprende, dal basso verso l’alto, in una posizione solenne.
Le doti di leader vengono sottolineate dal passaggio successivo: mentre l’ariete sta guidando il gregge lungo una strada, un cane comincia ad abbaiare per spaventare le tante pecore che si trova davanti. Queste fuggono impaurite, mentre il piccolo animale non ha paura del confronto. Basta poco per vincerlo: uno sguardo di sfida e un breve saltello in avanti, con le corna pronte a colpire l’avversario, e il pericolo viene allontanato. Il cane scappa via senza pensarci su due volte, costretto a rinunciare ai suoi “propositi di conquista”.
Nella versione più lunga dello spot, altri due mini-eventi concorrono ulteriormente a descrivere il grintoso ovino: nel primo, si avvicina senza paura al fattore che intanto sta preparando il rasoio per la tosatura, contrariamente al resto delle pecore, impaurite; nel secondo addirittura sfonda, con una cornata, la parete di legno che separa la stalla dall’esterno, guardando in modo torvo un toro intento a brucare l’erba.
E arriviamo al momento topico del filmato, quello in cui finalmente fa la sua apparizione la T-Roc. La scena è sempre ambientata nel medesimo contesto, una strada occupata dal gregge che ben presto però fugge via, verso l’esterno della carreggiata, spaventate dall’auto che proviene alle sue spalle. L’ariete, anche in questo caso, vuole fare sentire la sua autorità e così si volta verso l’auto guardandola con intensità. Ovviamente non può pensare di attaccarla, perché non uscirebbe vivo dal confronto: e così, fa un piccolo passettino indietro e comincia a guardarla con un certo interesse. La storia dell’animale termina in quell’istante, con la macchina che corre via lontano.
Tutta questa serie di casi che contraddistinguono la réclame servono, soprattutto vista la sua conclusione, a far capire come la T-Roc debba essere percepita come un’automobile unica e destinata a imporsi nel suo genere, di fatto entrando con prepotenza nel mercato. Un crossover che vuole stupire e non sentirsi da meno rispetto alle altre auto: in tal senso il paragone con il piccolo ariete, con cui l’auto condivide lo stesso spirito battagliero, è originale e serve a rendere chiara l’idea alla base dello spot.