In ognuno dei luoghi dove arriva, Leonardi racconta il patrimonio artistico e culturale, archeologico e paesaggistico, oltre che agroalimentare. Il programma è accessibile ad un pubblico trasversale, è senza fronzoli, gestito con semplicità e riesce a farsi seguire con simpatia.
Nella puntata di oggi, “Paesi che vai…” torna in Piemonte e va alla scoperta di tutti i tesori e le ricchezze della Regione. In particolare il conduttore porterà i telespettatori in viaggio sui Sacri Monti.
I Sacri Monti sono un insieme di nove santuari italiani che nel 2003 sono stati dichiarati patrimoni dell’umanità dell’UNESCO.
I nove santuari sono:
Sacro Monte di Varallo, Varallo; Sacro Monte di Orta, Orta San Giulio; Sacro Monte di Crea, Serralunga di Crea; Sacro Monte di Oropa, Biella; Sacro Monte di Belmonte, Valperga; Sacro Monte di Ghiffa, Ghiffa; Sacro Monte di Domodossola, Domodossola;
Sacro Monte di Varese, Varese; Sacro Monte di Ossuccio, Ossuccio.
L’affascinante paesaggio piemontese s’impone a chiunque giunga ad ammirarlo come una sorta di maestosa scenografia naturale. È proprio la sua solennità ad aver creato nel tempo le condizioni ideali per la nascita dei Sacri Monti.
“Paesi che vai…” segue le tracce di questi particolarissimi percorsi devozionali dall’inestimabile valore artistico, simbolico e spirituale, dedicati a differenti aspetti della fede cristiana. Situati in angoli incontaminati, creano un legame magico con la natura che li circonda, costituendo un tesoro unico al mondo. Proprio per questi motivi l’UNESCO li ha riconosciuti “Patrimonio dell’Umanità”.
Il Piemonte, in particolare, vanta il più alto numero di Sacri Monti, sette dei nove complessivi dell’Italia settentrionale – due dei quali si trovano nella confinante Lombardia.
Curiosando tra le eccellenze del territorio, Livio Leonardi svelerà anche i segreti della lavorazione del violino di capra, un sofisticato salume che, secondo la tradizione, viene appunto “maneggiato” come un vero e proprio Stradivari. In particolare questo singolare salume prodotto con la coscia e la spalla della capra ha la forma di un violino, con la zampa che funge da manico e la massa muscolare da cassa. È un prodotto tipico di tutta la Valchiavenna un tempo crocevia di viaggiatori dove la tradizione della lavorazione e della salagione delle carni si perde nella notte dei tempi.
Ma non solo. Nella romantica atmosfera del lago di Orta, saranno raccontati alcuni piatti creativi, tipici della tradizione regionale.
Infine si vivrà un’esperienza davvero straordinaria, nell’incantevole scenario del Parco di Villa Pallavicino a Stresa, al cospetto di una delle attrattive più apprezzate del Lago Maggiore.
Finalmente un programma VERO senza orpelli inutili ne “strombazzato” che fa ascolti superiori a tanti altri piu’ annunciati e ricchi e valorizza la rete ed i luoghi ed i personaggi che narra.
Complimenti.
E grazie a MARIDA per avercelo segnalato.