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New entry dei tv movie Sonia Bergamasco, reduce da successo cinematografico di Quo vado? L’attrice intepreta Livia, dando un nuovo volto al personaggio.
Uno specchio dell’Italia, spiega Tinni Andreatta di Rai Fiction, ma nel suo volto di etica integerima: la parte più istituzionale, come dimostra la presenza della polizia in sala stampa. Montalbano è stato venduto in 65 paesi, compresi Stati Uniti e Giappone: in Inghilterra in particolare, è divenuto un successo. I due film sono molto diversi tra loro: uno ha più toni da commedia, mentre l’altro punto più sui toni dello scandalo politico.
A rendere il prodotto così amato è senza dubbio l’intepretazione del protagonista, Luca Zingaretti.
La volontà, prosegue il produttore Carlo Degli Esposti, era quella di riformare Montalbano. Il lavoro effettuato, è stato nel coinvolgere le nuove generazioni, raggiungere i più giovani: la nuova produzione dunque, mira a loro, perché nella scrittura di Camilleri non mancano certo gli elementi per parlare ai ragazzi. La produzione della serie però, non nasce da un’iniziativa spontanea: fu infatti Elvira Sellerio e telefonargli e raccomandargli di leggere i primi romanzi.
La parola passa a Luca Zingaretti: non è da tutti il privilegio di poter accompagnare un personaggio lungo un’evoluzione di tanti anni. Il Montalbano di Camilleri però, è diventato più stanco rispetto a quello della trasposizione su piccolo schermo.
Sonia Bergamasco invece, dà il volto a Livia, su cui ha lavorato cercando di imprimere il proprio tocco a quanto già era stato girato.
Cesare Bocci ricorda come, 18 anni di produzione, abbiano creato non solo un gruppo di lavoro, ma una vera e propria squadra. Dunque Peppino Mazzotta: “rimane il privilegio di recitare i testi scritti da un grande autore, che anticipa i tempi. Essere lo strumento di uno scrittore simile, capace di essere chirurgico sulla società, è un onore”.
Angelo Russo, Catarella, propone alcune delle sue classiche battute: l’alchimia della coppia comica che si crea con Zingaretti nasce in autonomia, lasciando i due attori soli senza fornire loro troppe indicazioni.
A chi domanda a cosa si deve il grande successo della serie, Zingaretti risponde che Camilleri ha attraversato le epoche avendo dentro un mondo interiore che rende le storie affascinanti. Montalbano, aggiunge, è un uomo integro, che non ha un prezzo: il modello di persone che gli uomini vorrebbero essere e le donne vorrebbero avere accanto.
Alberto Sironi, il regista, chiarisce anche come sia stata la produzione a dare una collocazione geografica esatta alle storie: le piazze di Montalbano sono vuote, la sua auto è vecchia di 30 anni ma è la traduzione visiva di un humus che era comunque presente nei romanzi di Camilleri. È un presente arcaico che altrove non sarebbe credibile: al contrario, seguendo l’esempio della fiction, molti sindaci siciliani hanno deciso di impedire il traffico delle auto nelle piazze.
Zingaretti non nega che per gran parte del pubblico è legato al personaggio, però è anche vero che esistono diversi pubblici. “Io mi diverto a fare il commissario Montalbano, sia umanamente che professionalmente: il giorno in cui mi annoierò non lo farò più”. La strategia con la Palomar, aggiunge il protagonista, è stata incontrarsi ogni due anni e dirsi: “Camilleri ha scritto altri due libri, che facciamo?”
Le sceneggiature sono state portate allo stesso Camilleri, che gli autori e Zingaretti sono andati a trovare a casa sua. Il maestro ha dato subito l’ok, ritenendola “perfetta”. Non viene scartata l’ipotesi di un film per il cinema: qualora ciò si avverasse, sottolinea Zingaretti, non cambierebbe la cura posta sulla qualità del prodotto.
La scelta di una nuova inteprete per Livia è dovuto a molteplici fattori: non solo perché l’attrice precedente non aveva tempo per girare in Italia, motivo per cui la vedevamo quasi sempre al telefono, ma perché non aveva dato lo spessore di cui c’era bisogno. Inoltre, essendosi evoluto Montalbano nella relazione con la donna, serviva qualcuno che dialogasse appieno con lui.
La conferenza stampa si conlude qui; l’appuntamento è per lunedì prosismo in prima serata su Rai 1.