La nota azienda italiana, che si occupa di proporre valide soluzioni uditive, sta sponsorizzando gli Amplifon mini, dei piccoli e versatili apparecchi acustici realizzati in forma ridotta rispetto ai classici.
E pone al centro dell’attenzione la terza età, una fascia anagrafica spesso trascurata. Amplifon propone apparecchi di dimensioni sempre più ridotte. Per merito delle nuove tecnologie all’ avanguardia, si consente a chi li indossa, di condurre una vita normale.
La campagna pubblicitaria, che in questo periodo sta andando in onda su tutte le reti generaliste, si articola in una staffetta di tre spot di 30 secondi ciascuno. Il primo protagonista è l’esperto che illustra il prodotto al cliente invitandolo prima alla prova gratuita e successivamente al possibile acquisto.
Nel secondo spot, invece, si passa alle testimonianze dei clienti che raccontano quali suoni sono tornati a sentire con l’utilizzo degli Amplifon mini. Infine nell’ ultimo spot una voce fuori campo chiede agli stessi clienti le loro opinioni sul prodotto.
La scelta di concentrarsi sul passaggio di testimone è dettata dallo scopo di inviare un messaggio rassicurante ai potenziali acquirenti: Da un lato vi è il medico, figura esperta del settore che trasmette fiducia ; dall’altro i testimonials che raccontano le proprie storie personali ai telespettatori al fine di far comprendere quanto sia stata importante la loro esperienza con Amplifon.
Per meglio approfondire tali aspetti procediamo con ordine all’ analisi delle tre réclames.
Nella prima, il protagonista è un medico. Si rivolge agli spettatori tenendo il prodotto sul palmo della mano : “ Sai che le soluzioni acustiche sono diventate così piccole da essere quasi invisibili?” Possiamo personalizzarle con te in base alle tue esigenze uditive, vero Carlo?”
Sulla scia di domande esortative il medico si avvicina a Carlo, uomo adulto, e lo invita a raccontare la sua esperienza: “Pensavo che la mia soluzione si vedesse, invece nessuno nota che la indosso e questo mi permette di vivere al meglio i momenti con i miei amici”. Carlo ha superato i suoi momenti di imbarazzo grazie ai piccoli apparecchi acustici. Finalmente si diverte in compagnia degli amici al ristorante, senza sentirsi più fuori posto.
Nello spot successivo l’attenzione si sposta sui fruitori del prodotto, ovvero i clienti.
Nella scena iniziale una voce maschile fuori campo rivolge una domanda precisa a varie persone:
“Qual è il primo suono che sei tornato a sentire grazie ad Amplifon?”
La signora Donatella da quando adopera l’apparecchio uditivo riesce a sentire in modo nitido il rumore della pioggia.
Il signor Maurizio è finalmente in grado di seguire i dialoghi dei film in maniera perfetta.
La Signora Nica è felice di percepire le fusa della sua gatta.
L’ultimo testimone, Enrico, svela l’emozione di sentire il suono nitido e cristallino della propria voce, in maniera completamente diversa rispetto al passato.
Nell’ultimo spot la medesima voce maschile porge una domanda diversa ai quattro testimoni: “Come ti trovi con i prodotti Amplifon?”
La Signora Nica trova che gli apparecchi siano molto leggeri, comodi e invisibili.
Enrico conferma che gli Amplifon mini sono davvero invisibili.
La Signora Donatella è convinta che nessuno si sia accorto della presenza degli apparecchi acustici.
Lo spot si conclude con il signor Maurizio che racconta di sentirsi perfettamente a suo agio con il prodotto Amplifon.
https://www.youtube.com/watch?v=l–1svkzBpE
Dagli spot sembra che il deficit della funzione uditiva sia legata unicamente alla terza età. In realtà possono soffrirne anche i bambini ed i ragazzi a causa di patologie oppure per fattori ereditati. Ad esempio, gli adolescenti sono sempre più vittime della ipoacusia indotta dall’ esposizione prolungata alla musica troppo alta negli auricolari o nelle discoteche.
L’inquinamento acustico, presente nelle medie e grandi città o nei luoghi di lavoro, rappresenta un’ulteriore causa scatenante che può determinare un graduale calo dell’udito. I mini Amplifon potrebbero, dunque, avere funzionalità anche per un pubblico più giovane.