La vicenda è ambientata nell’Irlanda degli anni Cinquanta, anni bui ed oscuri nei quali se una ragazza adolescente rimaneva incinta era additata quasi al pubblico ludibrio. Ed è quello che accade a Philomena, una ragazzina che si accorge di aspettare un figlio e viene ripudiata dalla famiglia. Chiusa in un convento di suore non uscirà presto e trascorrerà una vita quasi di clausura. Le religiose nel corso della gravidanza e fino alla nascita del figlio la aiutano e le prestano le dovute cure. Ma pretendono di essere pagate. Non avendo soldi a disposizione Philomena lavora nella lavanderia del convento. Questa soluzione le consente di vedere il figlio che ha messo al mondo e che viene accudito dalle monache. Ma il tempo a disposizione della giovanissima madre insieme al suo bimbo è di solo un’ora al giorno. Quanto Anthony compie tre anni viene dato in adozione. Di lui Philomena perde completamente le tracce. Ma vivrà tutta la sua vita nel costante desiderio di conoscere il figlio e di farsi conoscere da lui.
Intanto trascorrono 50 anni e finalmente Philomena conosce un giornalista Martin Sixsmith che ascolta la sua storia e decide di aiutarla nel tentativo di cercare il figlio. Philomena è come rinata e ritrova la speranza. Così fornisce tutte le indicazioni e i dettagli per trovare Anthony.
Il giornalista è interpretato nella pellicola dall’attore Steve Coogan ed ha partecipato anche alla scrittura della sceneggiatura.
Presentato alla Mostra del Cinema di Venezia nel 2013 Philomena ha vinto nella categoria Miglior sceneggiatura, ma ha conquistato molti altri riconoscimenti a livello internazionale. Tra questi quattro nomination ai Golden Globe e quatro agli Academy Awards 2014. Il successo di pubblico è stato determinante per portare alla luce una storia vera tra l’altro molto commovente che ha avuto una vasto eco anche in Vaticano.
Infatti grazie al successo ottenuto dal film, l’anno successivo all’uscita nelle sale, Papa Francesco ha voluto incontrare la vera Philomena Lee. Con questo gesto il pontefice ha inteso comunicare al mondo i segni di un concreto cambiamento della Chiesa Cattolica e di solidarietà nei confronti del passato di sofferenza della povera madre.
Le critiche alla pelicola sono state tutte molto positive.
Variety ha così scritto su Philomena: “Un urlo di indignazione anti clericale, il film si serve di battute divertenti e di un notevolo buongusto nel racconto della vita reale di Philomena Lee”.