La regia è di Giacomo Campiotti. La produzione è di Angelo Barbagallo per Rai Fiction.
Nel cast oltre Alessandro Preziosi ci sono Nicole Grimaudo, Federica Sabatini, Federica De Cola, Corrado Fortuna, Vincenzo Palazzo e Carmine Buschini il notissimo Leo di Braccialetti Rossi. Prevista anche la partecipazione di Francesco Colella.
Il soggetto e la sceneggiatura sono di Monica Zappelli, Sofia Bruschetta, Ivano Fachin, Giovanni Galassi e Tommaso Matano.
Le riprese si sono svolte tutte in Calabria soprattutto nella città di Reggio.
Il film TV racconta la storia di Marco Lo Bianco giudice del tribunale dei minori di Reggio Calabria il cui sogno era di strappare i ragazzini allo strapotere della ‘nrangheta che li assoldava per metterli al proprio servizio soprattutto per lo spaccio di stupefacenti.
Liberi di scegliere | trama
Protagonista del film TV è Marco Lo Bianco che nel corso della sua carriera di giudice del tribunale dei minori ha assistito, quasi quotidianamente, all’arrivo nella stessa aula di tribunale dei figli delle maggiori famiglie mafiose della Calabria.
Analizzando il carattere e la personalità dei ragazzi che arrivavano al suo cospetto, si è reso conto molto presto che la Ndrangheta purtroppo si eredita, non si sceglie.
Un giorno Marco Lo Bianco incontra Domenico, ultimo esponente di una Ndrina già parzialmente decimata in precedenza.
Infatti lo stesso Lo Bianco aveva arrestato il fratello. Quando si rende conto che il virus micidiale della delinquenza organizzata era presente proprio nel DNA dei due fratelli, ha preso un’importante decisione: ribellarsi ad un tale andazzo criminoso.
Inoltre si è imposto di strappare i ragazzi alla ‘nrangheta portandoli verso un futuro più decoroso. Ha cercato di inculcare loro una speranza per una vita migliore dove esiste la libertà di vivere e di crescere in una dimensione di rispetto verso il prossimo, soprattutto verso sé stessi.
Sarà una strada in salita, difficile e piena di ostacoli che lo costringerà ad abbandonare tutte le proprie certezze e spesso a scontrarsi anche con persone con le quali aveva lavorato precedentemente.
Accanto a Lo Bianco c’è un gruppo di persone, i suoi assistenti, che lo aiutano ma incontreranno ostacoli apparentemente insormontabili.
Tutti dovranno confrontarsi con le famiglie mafiose, dovranno tentare di entrare nel loro modus vivendi. Sarà estremamente complicato perché hanno sempre considerato quelle corporazioni solo come cosche criminali.
Il fine è di far capire che esiste una famiglia differente da quella della ‘ndrangheta, una famiglia allargata rappresentata dallo Stato e dalla società civile pronte a dare una mano a chi ne ha bisogno per poter finalmente vivere un’esistenza degna di questo nome.