Era il 1988, iniziava la lunga stagione televisiva delle Schegge: la prima ad essere trasmessa fu un breve montaggio di un paio di canzoni di Mina, seguite da immagini dallo spazio e a concludere brani dall’incontro di boxe Benvenuti – Griffith. Subito dopo quella puntata ce ne fu subito un altra, le Schegge tori, un montaggio sulla tauromachia, con immagini da Corrida! di Marco Ferreri e da Nella Terra di Don Chisciotte di Orson Welles.
Quelle trasmissioni furono le prime di oltre duemila, realizzate abbastanza anarchicamente da un gruppo di giovani aspiranti autori televisivi, che negli anni successivi dettero poi vita a Blob e a Fuori Orario. “Siamo stati tra i primi, anzi certamente I primi a portare in tv il repertorio e a farne una proposta di televisione. Prima di noi, alla fine degli anni 60, c’era stato soltanto Ieri e oggi, con la conduzione di Mike Bongiorno e Luciano Salce, con gli ospiti in studio a cui venivano mostrati brani di vecchie trasmissioni, di cui erano stati a loro tempo protagonisti”, racconta Ghezzi.
“Prima non c’erano le Teche della Rai, la salvaguardia del materiale televisivo era una frase sconosciuta e l’archivio della Rai era soltanto un grande deposito pieno di pellicole e supporti elettronici mal classificati. Soprattutto, non c’erano i canali tematici largamente dedicati a ciò che noi percorremmo in lungo e in largo, che ripercorrono un po’ oziosamente quanto messo in piedi dal nostro gruppo, ricco soltanto di una passione inesauribile e privo dei mezzi con cui oggi sono realizzate le varie trasmissioni a base d’archivio. Durante i sei anni di produzione delle Schegge (le ultime puntate sono del 1995) gli archivi della Rai vennero rivoltati come calzini, furono ritrovate molte “pizze” che risultavano scomparse (ad esempio il filmato in diretta dei Funerali delle vittime della strage di Piazza Fontana, col commento di Sergio Zavoli), tentati molti e azzardati accostamenti, per un linguaggio televisivo che credevamo di costruire e che parzialmente finì in Blob e Fuori Orario”, ricorda ancora Ghezzi.
Nella proposta di queste due notti si cercherà di vedere “tutto il meglio” delle Schegge, che hanno un catalogo di trasmissione vastissimo e in parte di difficile conoscenza. A parte le “Schegge Comiche” realizzate perlopiù per esigenze di palinsesto e di ascolti, e che comprendevano spesso immagini del trash tv di quegli anni (da D’Angelo a Funari), la parte del leone la fa senz’altro la musica, con una accortissima proposta di ottime Schegge Jazz, fino alle Schegge Sigle e Titoli. Poi le seriosissime Schegge Tv7 e Schegge eveline, le Schegge Olimpiadi e le Schegge del grande repertorio Rai, con Dino Campana, Gadda, Achille Campanile, Cesare Musatti e decine di altri intellettuali e grandi celebrità del secolo scorso.