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Peppino Di Capri, Nino D’ Angelo, Serena Autieri, Enzo Avitabile, Anna Tatangelo, Tosca, Enzo Gragnaniello, Clementino, Giovanni Caccamo e Deborah Iurato, Sal Da Vinci, Antonello Rondi, Sud 58: sono questi i cantanti che, accompagnati dall’orchestra, si esibiranno sul palco. In giacca fucsia laminata, Pupo li annuncia subito, per poi introdurre la compagna di conduzione. Ma la squadra non è al completo: ecco Cicchella, imitatore di Massimo Ranieri.
Padrino e madrina della serata, Peppe Barra e Marisa Laurito: anche loro vengono annunciati, salutano il pubblico e si vanno a sedere in platea. Via dunque alla sigla.
Apre Peppino Di Capri con Fresca fresca, Voce ‘e notte. Segue Anna Tatangelo con A rumba d’e scugnizze: la cantante è sul palco scalza, e al termine della performance racconta che è stato Gigi D’ Alessio ad istruirla sulla pronuncia delle parole.
Tocca a Clementino, che il conduttore annuncia rappando: il ragazzo propone Don Raffè. Clementino dedica il pezzo non solo a De André, ma al suo maestro Pino Daniele.
Dopo il primo break pubblicitario, si riparte con Enzo Gragnaniello che canta Cu’ mme. L’artista viene premiato con il Pulcinella d’oro, che gli viene consegnato dall’assessore Edoardo Matera.
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Tocca quindi a Gloriana: ‘Na voce, ‘na chitarra e ‘o poco ‘e luna. I due conduttori ricordano l’importanza della sceneggiata napoletana, quindi arriva Nino D’Angelo: Lacrime Napuletane. Pupo gli chiede però di riproporre il pezzo sanremese di qualche anno fa, Mari: in quell’edizione, il padrone di casa si era presentato insieme a Emanuele Filiberto.
Il prossimo è Antonello Rondi: Quanne tramonta ‘o sole.
Serena Autieri canta Santa Lucia Luntana, ennesimo pezzo lento di una serata che, invece, avrebbe bisogno di un po’ di brio per celebrare al meglio la canzone napoletana. Infatti subito dopo è il momento di Francesco Cicchella, imitatore poliedrico con i cavalli di battaglia Tiziano Ferro, Giusy Ferreri e Michael Bublé. Una performance già vista e rivista, ma a cui va il merito di alleggerire la pesantezza generale.
Si va avanti: Tosca con Catarì.
Peppe Barra riceve il premio Pulcinella D’oro, quindi si esibisce con un intenso monologo in lingua napoletana e Picceré.
La coppia sanremese Deborah Iurato-Giovanni Caccamo ha scelto per la serata Caruso. Alla magnificenza di questo pezzo, non può che seguire il ricordo affettuoso di Lucio Dalla, un bolognese che amava Napoli.
Ci avviciniamo alla conclusione: un intenso Enzo Avitabile con la preghiera laica Don Salvatò. Spazio al Tg1, poi si riprende con i due conduttori, occhi negli occhi per cantare Tutte ‘e duje.
Torna Cicchella, stavolta con il suo must per eccellenza: Massimo Ranieri, che ovviamente fa le flessioni mentre canta.
Grande commozione per Sal Da Vinci, che deve interrompere per ricominciare a cantare: Mamma, canzone del padre Mario, lo fa piangere. Il cantante si scusa con il pubblico per aver scelto il pezzo sbagliato, ma arriva subito Pupo ad abbracciarlo.
Si prosegue: due conduttori si esibiscono con O Sarracino, poi Pupo scende tra il pubblico per dare la aprola alle autorità. Quindi le percussioni di Ciccio Merolla.
Infine, terzo Pulcinella D’Oro: il premio va a Marisa Laurito, che conferma la sua ironia con Il babà è una cosa seria.
Da Made in Sud il gruppo dei Sud 58 con Dicitencello vuje. È con loro che si conclude la serata: i due conduttori salutano e danno appuntamento al prossimo anno.
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