Tra le curiosità, emerge che 17 ragazze su 40 sono single. Tutte le ragazze vivono con i genitori, fatta eccezione per tre di loro. Di queste ultime due sono madri e una è anche sposata. In molte lavorano per pagarsi gli studi o per garantirsi una certa indipendenza. Sedici miss indossano la 42, quattordici la 40. Sette portano la 38, una sola la 44 e due la 46. Per quanto riguarda le misure delle scarpe: primeggia la 39 (10 miss), seguita a ruota dalla 39 (9), dalla 37 e dalla 38 (7 miss per ognuna), dalla 41 (5 ragazze) e infine dalla 36 (2).
Passiamo adesso ad analizzare quali sono gli slogan più noti legati alla kermesseche quest’anno avrà ben quattro giurie.
Il più noto – “Miss Italia è la ragazza della porta accanto” – è firmato da Enzo Mirigliani. Il patron definiva la sua Miss ‘normale’, non una diva inavvicinabile, irraggiungibile, certamente avvenente, ma “consegnata a un’idea di normalità e di sana quotidianità” e nella quale ti puoi imbattere per le scale del tuo condominio. Facile l’ironia di chi sostiene di non aver mai avuto una vicina di casa bella come Miss Italia.
Notevole è anche l’espressione “La Miss dell’Italia accanto”: è stata coniata per Maria Perrusi, calabrese di San Biase (278 abitanti) nel Comune di Fiumefreddo (tremila) in provincia di Cosenza, per il suo modo semplice di rappresentare tutto il Paese. Definizione che per lo stesso Mirigliani si è poi trasformata nel “patron della porta accanto”.
Anche “vorrei la pace nel mondo” è stata piuttosto usata ma, questa volta, per ironizzare sulla banalità di certe frasi delle miss. Non si mai saputo, in realtà, quale o quali miss l’hanno pronunciata, ma è piaciuta talmente tanto da farla apparire patrimonio di tutte. Katia e Valeria, nelle loro imitazioni, hanno fatto almeno sorridere.
Patrizia Mirigliani potrebbe anche fare un corso preparatorio alle miss per scongiurare i luoghi comuni. Fa sorridere, per esempio, la miss che dice “nella vita invece io faccio …” per spiegare la sua attività quando non è miss, come se avesse … due vite. Oppure che “la mia migliore amica è la mia mamma”, che spesso è anche “la mia donna ideale” e colei che ha provveduto all’iscrizione della figlia al concorso. Qualcuna si lascia andare ancora alla malinconia per l’assenza da casa, per la mancanza degli amici e del fratellino, mentre numerose sono le ragazze che, in maniera lodevole, dichiarano di svolgere volontariato nel tempo libero. Ma viene in mente Gino Bartali, campione di ciclismo e di altruismo, che diceva: “il bene si fa, un si dice”.
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Già che ci siamo, una volta per tutte, gli psicologi dovrebbero spiegare come mai la seconda classificata a Miss Italia è sempre la più felice di tutte ed è la prima, appena udito il verdetto (a lei contrario) ad abbracciare, entusiasta, la vincitrice. Forse è il senso di liberazione. Tutto ciò, mentre la prima, che dovrebbe gioire, è in lacrime.
Sullo sfondo risuonano – dal 1939 ! – le note di “Cinquemila lire …. per un sorriso…” scritte dal maestro Giovanni D’Anzi e riadattate in questi anni da Enrico Cremonesi, il musicista di Fiorello.
E adesso lasciamo la parola alla conferenza stampa che Irene Natali segue per noi in diretta da Milano.
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