I due conduttori realizzano un viaggio nel comprensorio sciistico del Civetta, sulle Dolomiti Venete, nel prestigioso contesto del “Dolomiti SuperSki”, il carosello sciistico più grande del mondo.
L’apertura della puntata è spettacolare: siamo a quota 3168 metri sul livello del mare: sulla vetta del Monte Pelmo, nel cuore delle Dolomiti del Cadore, patrimonio naturale dell’Umanità. Qui si trovano Ossini e Lino Zani con una guida alpina.
Il Pelmo è una delle montagne più conosciute ed amate delle Dolomiti Bellunesi, situata tra la Val di Zoldo, la Valle di Boite e Selva di Cadore.
E’ noto anche come “caregon de ‘l Padreterno”, per la singolare forma concava alla base della vetta che lo rende simile a un gigantesco trono.
Gli aspetti geologici relativi a questa zona sono particolarmente interessanti: sono state ritrovate le prime testimonianze della presenza di dinosauri nella regione dolomitica.
Dal punto di vista turistico, oltre a bellissime escursioni, il Pelmo costituisce, assieme al monte Civetta, una delle mete preferite da tutti gli appassionati di roccia.
Poi Ossini si reca a Fornesighe, in una piccola azienda turistica, per raccontare storie di vita quotidiana con Marta Zampieri, laureata in ingegneria, che ha fatto una coraggiosa scelta: vivere tra i monti dello zoldano. Si parlerà di passione per la terra, amore per gli animali, delle pecorelle nane d’Ouessant, le pecore più piccole del mondo che si stanno diffondendo anche in Italia, quelle di razza d’Alpago, le capre da cashmere, la mungitura delle mucche, la meticolosa produzione del formaggio, la tosatura della lana.
Ancora a Fornesighe, Ossini incontra l’archeologa Anna Angelini per parlare di tradizioni, personaggi e leggende della Val di Zoldo. In particolare si parla dei maestri intagliatori, delle maschere di Carnevale.
Si si sposta nel comprensorio scolastico di Longarone, con 400 studenti, la liberazione di circa 1500 volatili tra merli, tordi ed altre specie, sequestrati dal Comando dei Carabinieri Forestali di Cesena.
Un altro momento importante è la visita in una farmacia con il suo laboratorio: qui si realizza il recupero di vecchi testi, l’estrazione dei principi attivi dagli elementi naturali. Ossini è a Santa Giustina per mostrare dell’antica arte della cosmesi e della medicina ottenuta dalle erbe di montagna.
Poi si risale a quota 2150 metri, sull’altopiano di Mondeval de Sora, monte dell’abitato di Selva di Cadore: qui conosceremo l’uomo di Mondeval, straordinario ritrovamento d’importanza mondiale, che ha sovvertito le conoscenze sulle abitudini di caccia dell’uomo mesolitico. Scopriremo la sepoltura risalente all’era mesolitica, lo scheletro di un cacciatore vissuto 7500 anni fa, numerosi reperti rinvenuti, in particolare manufatti litici e resti di pasto, un imponente masso eretico che, presumibilmente, fungeva da capanno e riparo durante i periodi di caccia:
La conservazione dei sapori dell’estate e dell’inverno attraverso il “freddo”, l’utilizzo di materie prime naturali di elevatissima qualità, una gloriosa tradizione che si tramanda di padre in figlio: alla scoperta della storia del gelato gastronomico della val di Zoldo.