Prima, alle 11, vanno in onda Le storie di Melaverde che ripropongono argomenti rivisitati sotto una differente ottica. In questa fase c’è Edoardo Raspelli.
Ecco le anticipazioni
Il limone di Sorrento
In questa parte del programma i telespettatori arrivano sulla Costiera Sorrentina alla scoperta del Limone di Sorrento con Indicazione Geografica Protetta, ovvero IGP. La produzione di quello che viene chiamato L’oro giallo” è possibile per la singolare conformazione del territorio: la Costiera Sorrentina è innanzitutto alta e ricca di vegetazione con terrazze o naturali, oppre realizzate dall’uomo, che si affacciano sul mare.
Il limone è un vero tesoro, una fonte inestimabile di proprietà benefiche non solo per l’organismo. E quello di Sorrento è ricchissimo di oli essenziali utilizzati per realizzare il liquore di limone di Sorrento IGP: un limoncello diverso da altri.Infatti questo liquore è ottenuto esclusivamente mediante la macerazione a freddo in alcol etilico di origine agricola, di scorze di limoni ascrivibili all’Indicazione Geografica Protetta Limone di Sorrento
Poi ci si sofferma sulla coltivazione del Limone di Sorrento IGP e sulla produzione realizzata da una delle aziende del territorio.
Provolone del Monaco DOP
Avete mai saputo l’origine del nome Provolone del Monaco, formaggio tipico della Campania? Ce lo spiega oggi Melaverde.
Innanzitutto è un prodotto strettamente legato alla storia del territorio e della regione.
Una volta i casari sbarcavano all’alba nel porto di Napoli, con il loro carico di provoloni provenienti dalle varie località della penisola sorrentina. Per proteggersi dal freddo erano soliti indossare un mantello di tela di sacco come quello dei monaci. Una volta arrivati a Napoli, la gente che lavorava al mercato iniziò a chiamare questi contadini, monaci, e di conseguenza il formaggio che essi trasportavano, Provolone del Monaco.
Il formaggio, dal gusto importante, veniva conservato e stagionato in grotte da qualche anno ha ottenuto la Denominazione di origine Protetta.
Ancora oggi viene conservato e stagionato in grotte, e una parte del latte con cui viene prodotto deve provenire da vacche autoctone, antiche, che stavano rischiando di scomparire: le vacche di razza Agerolese.
La prima descrizione dettagliata della razza risale al 1909, quando fu descritto l’allevamento degli animali bovini nel circondario di Castellammare di Stabia e specialmente nella Penisola Sorrentina. Ma fu solo nel 1952, anno in cui fu presentato al Ministero dell’agricoltura e delle foreste lo standard della razza, che essa prende ufficialmente il nome di “Agerolese”
Questo provolone è prodotto in soli 9 caseifici della zona ed è molto amato da alcuni chef stellati che lo utilizzano nelle loro migliori ricette.