Il documentario vanta la firma di Massimiliano Griner e la regìa di Stefano Lorenzi. L’iniziativa è stata presentata nella sede di Roma della Rai, in viale Mazzini, alla presenza della Presidente Monica Maggioni e del Ministro dei Beni e delle Attività Culturali Dario Franceschini. Questi ha dato il massimo rilievo alla velocità e qualità dei lavori di restauro della Reggia di Caserta, nel 1997 dichiarata dall’Unesco, insieme col Borgo di Caserta Vecchia e l’Acquedotto Carolino, beni patrimonio dell’intera umanità.
“Abbiamo ridotto anche i tempi dell’iter legislativo – egli afferma – all’inizio del 2015 ancora non c’era niente di ciò che il format presenta (nella Reggia risiedeva al piano nobile ancora l’Aeronautica militare). Tutto il lavoro materiale attuatovi, dentro e fuori, nel favoloso Parco e nel Giardino all’inglese, è stato realizzato con un entusiasmo che ci convince dell’interesse degli Italiani ai beni del loro paese: restaurandoli, conservandoli, non si ottiene solo lo scopo di accrescere l’afflusso turistico, ma di inorgoglire i cittadini, che si sentono padroni di tali tesori”.
Dettaglio della Fontana di Atteone alla Reggia di Caserta
Come quando pochi anni fa venne restaurato il Teatro S.Carlo di Napoli, amatissimo dai napoletani: si sono visti semplici operai lucidare con tutte le forze maniglie e corrimano in parti non esposte al pubblico, e dove il flusso dei visitatori e dei vip non sarebbe mai arrivato: ma era il loro tesoro, e ce la mettevano tutta. Già: anche il capolavoro di Luigi Vanvitelli, il grande architetto cui il re di Napoli e di Sicilia, Carlo III di Borbone, affidò l’incarico di creare a Caserta una nuova Versailles, negli anni ’60 ed oltre del Settecento, ora “si scopre” che è roba nostra, una impagabile ricchezza che occorre preservare, custodire, tener lontana anche dal granello di polvere.
Acquedotto carolino
Sembrava impossibile, ma…. “ce l’abbiamo fatta”, dice il Ministro. Il valore storico e artistico della Reggia di Caserta sta nella magnificenza architettonica davvero imperiale, basata sullo stile classico della regolarissima facciata: ma anche negli effetti di meraviglia prospettica barocca dello Scalone centrale, del Teatro di Corte, e soprattutto del lunghissimo Parco. Rettilineo, perpendicolare alla struttura del Palazzo e in asse con la strada aperta dinanzi alla facciata (per il Vanvitelli doveva diventare una via fluviale diretta, fino a Napoli), esso va anche progressivamente ingigantendosi (persino negli effetti sonori), nelle singole fontane, sempre più ricche di decori scultorei, sino al vertice della fragorosa cascata naturale dell’acqua dell’Acquedotto Carolino (altra straordinaria realizzazione ingegneristica del Vanvitelli, su modelli romani antichi).
Luigi Vanvitelli
Il Parco diviene così metafora del rigore raziocinante, che riordina la mutevolezza degli elementi naturali: così come la razionale mente direttiva del Sovrano illuminato governa e controlla, senza reprimerla, la vita dei sudditi. In tal modo nacque l’idea illuministica di Carlo III di Borbone di creare nel vicino Borgo di S.Leucio, dove da sempre si lavorava la seta, una città operaia modello (come nelle saline a pianta centrica di Chaux in Francia): iniziativa portata avanti dal figlio Ferdinndo IV.
Affidata all’architetto Collecini allievo di Vanvitelli, essa comportò inoltre la promulgazione di uno Statuto modernissimo per la vita operaia del Borgo, in cui era considerato anche il lavoro delle donne: ma le attività costruttive si arrestarono allo scoppio della Rivoluzione Francese. Anche i lavori del Vanvitelli proseguirono col figlio Carlo nella realizzazione del Giadino Inglese, bellisimo di rovine romane (ricostruite) e romantiche soluzioni.
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Oggi i restauri della Reggia di Caserta prevedono inoltre la pulizia del fondo delle fontane del Grande Parco, la quale è condotta da giovani specialisti subacquei (volontari! e non dovrebbe essere così), che lavorano anch’essi con grande entusiasmo. E li vedremo all’opera nel format, proprio nel settore sui tecnici che hanno realizzato materialmente il sogno della Reggia restaurata: ed intanto il Viaggio nella bellezza continua….