Ecco i vincitori, a partire dalle fiction. Il premio per migliore acconciatura e miglior trucco è andato ad Alberto Giuliani e Laura Borzello, entrambi per Luisa Spagnoli, miniserie di Rai 1 che ha raccontato la figura della fondatrice della Perugina. Migliori costumi sono stati invece decretati quelli di Chiara Ferrantini per Il Paradiso delle Signore, fiction in costume di Rai 1 di cui è confermata la seconda stagione. La statuetta per miglior colonna sonora invece, è andata a Savio Riccardi per L’onore e il rispetto 4. Infine, la migliore scenografia: Paki Venturi per Gomorra 2.
Ma Paki Venturi, amico fraterno di Edoardo Leo, che gli ha consegnato il premio, è riuscito a bissare: sempre miglior scenografia, ma per Suburra nella categoria cinema, dove era in nomination pure per il film Alaska. Un record, sottolinea Magalli: due premi nella stessa serata, sia per il piccolo che per il grande schermo. E su Suburra, al momento dei ringraziamenti, un retroscena: un mese e mezzo di lavoro per ricostruire il Parlamento negli studi De Paolis, utilizzando addirittura i progetti originali, salvo poi risolvere tutto in pochi secondi di scena.
Per quanto riguarda il cinema invece, la Chioma di Berenice è andata ad Aldo Signoretti e Maurizio Silvi, rispettivamente per miglior acconciatura e trucco di Zoolander 2. Mary Montalto invece, si è aggiudicata il riconoscimento per i costumi di Lo chiamavano Jeeg Robot, la cui maschera è stata realizzata addirittura dalla mamma della Montalto, ex funzionaria delle Nazioni Unite prestata ai ferri. il titolo di migliore colonna sonora è andato a Sandro di Stefano per Fantasticherie di un passeggiatore solitario.
A comporre la giuria i vincitori degli anni passati, per un totale di 130 membri. Oltre ai premi istituzionali, citando Magalli, della “capoccette” sono state assegnate a Lina Wertmuller, all’azienda Scenarredo a ad Edoardo Leo: premi speciali come riconoscimento all’importanza, ciscuno in maniera diversa, del contributo apportato al mondo dell’arte e dell’audiovisivo.
Luisa Spagnoli
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Una serata scivolata via in due ore, perché Magalli era in “missione umanitaria”: “Mandarvi a casa presto. Dopo le tre ore diventa sequestro di persona”. Perciò, dalle 21.00 in poi, via alla consegna delle statuette che raffigurano la testa femminile di Berenice; si apre con un ricordo di Sciuscià, film a vincere l’Oscar per l’Italia e, al tempo stesso, primo film non americano ad ottenere l’Oscar nonché prima pellicola ad aggiudicarsi il Nastro d’argento. Lo ha restaurato Manuel De Sica, figlio dell’indimenticato Vittorio: quest’anno compie 70 anni.
Oltre al già citato Edoardo Leo, sul palco si sono succeduti Andres Gill, Sebastiano Somma, Luca Lionello, Massimo Dapporto, Vinicio Marchioni, Alessandro Tersigni, Christiane Filangeri, Alice Torriani, ma soprattutto Piera Degli Esposti. L’attrice ha avuto il compito di premiare la Wertmuller, compagna sul set e amica fraterna che le fece conoscere Robert Mitchum, il sogno di una vita a cui riuscì a strappare un bacio.
Il premio è organizzata dalla CNA, la Confederazione Nazionale dell’Artigianato e della Piccola e Media Impresa.