La prima rete di viale Mazzini ha presentato l’evento lo scorso 28 marzo presso il salone d’onore di Palazzo Donini a Perugia. Si tratta di un omaggio all’Umbria e alle vittime del terremoto che ha colpito l’Italia centrale nel 2016.
Il concerto è stato già registrato ed è un appuntamento fisso del palinsesto di Rai 1 nell’occasione delle festività pasquali. Andrà in onda in Eurovisione.
Ricordiamo che Juraj Valcuha è direttore musicale del Teatro San Carlo di Napoli dalla stagione 2016-2017.
La Messa da Requiem è una composizione sacra di Giuseppe Verdi realizzata per coro, voci soliste ed orchestra, scritto nel 1874 dopo un periodo di riposo di Verdi che si era ritirato dal Teatro dell’Opera. Non smise però di lavorare e proprio durante questo lasso di tempo scrisse la Messa da Requiem.
La composizione di questo lavoro fondamentale nacque dalla grande impressione che fece la morte di Alessandro Manzoni sul compositore Giuseppe Verdi. Il musicista condivideva con il letterato i valori ufficiali del Risorgimento basati su giustizia e libertà. Quando seppe della scomparsa, realizzò il vecchio progetto di omaggiare Manzoni e di rendere noti i valori sui quali si era fondata l’Italia nel 1861. Valori, come abbiamo detto condivisi da Alessandro Manzoni.
La Messa da Requiem fu rappresentata nel 1874 nella chiesa di San Marco sotto la direzione dell’autore in memoriam di Alessandro Manzoni. Ogni volta che l’opera di Verdi viene rappresentata è sempre un successo perché niente più del Requiem rappresenta la ribellione dell’uomo verso la morte con la conseguente paura, anzi il terrore di ogni anima per il Giudizio Universale.
L’esecuzione di questo immortale capolavoro verdiano vuole essere anche l’occasione per sensibilizzare la moderna società verso i valori della musica. In effetti Giuseppe Verdi era favorevole all’introduzione dell’educazione musicale di base nelle scuole di ogni ordine e grado. Un’esigenza che si è perpetrata negli anni successivi ed è giunta fino a noi.
I telespettatori potranno ascoltare un’opera di eccezionale bellezza, dal potere travolgente, emozioni profonde e dal significato intenso.
Ricordiamo che Verdi era molto ambivalente nei confronti della religione. E crebbe avendo due punti di riferimento: il compositore Gioachino Rossini ed il letterato Alessandro Manzoni. Considerava in particolare il Manzoni, il più grande poeta e romanziere in Italia del suo tempo. Verdi era affascinato dai Promessi Sposi che aveva letto fin dall’adolescenza. Ne aveva tratto una tale ammirazione per il Manzoni che lo etichettava come un vero e proprio Santo.