I protagonisti della storia raccontata sono anche Edoardo Leo, Nicole Grimaudo, Piera Degli Esposti, Lele Vannoli e due ragazzi con la Sindrome di Down. Infatti il racconto televisivo vuole puntare l’attenzione proprio sulla Sindrome di Down e dimostrare come si può andare avanti con coraggio e determinazione affrontando una vita normale.
La produzione della serie è della Viola Film per Rai Fiction. La regia è affidata a Giacomo Campiotti, già regista di Braccialetti Rossi. Saranno complessivamente tre puntate previste in prima serata su Rai 1 il prossimo autunno 2019.
Il format dei tre appuntamenti è abbastanza singolare per la fiction made in viale Mazzini. Tradizionalmente Eleonora Andreatta, responsabile del settore ha prodotto, o miniserie in due puntate, oppure in quattro oppure in sei. Esordisce adesso questo nuovo trend che è stato già adottato da Canale 5 proprio in questa stagione.
Ognuno è perfetto | la storia
La vicenda raccontata ruota intorno ad una giovane donna, Miriam, interpretata da Cristiana Capotondi responsabile di una importante azienda di cioccolato. Gli affari vanno molto bene e la giovane manager ha aperto anche un reparto in cui lavorano esclusivamente ragazzi con la Sindrome di Down.
Il racconto fa pensare a quanto sia importante per i ragazzi con questa sindrome, essere impegnati nel lavoro e nel sociale e riuscire a dare il proprio contributo sentendosi utili. Un giorno però gli affari nella fabbrica di cioccolato cominciano a non andare nella maniera auspicata.
Cristiana Capotondi nel ruolo di Miriam si vede costretta ad effettuare una drastica riduzione personale a sua disposizione. Farà davvero molti sacrifici per non chiudere il reparto in cui lavorano i giovani down. Affronterà lotte spietate contro una società per la quale il business è l’aspetto principale. Ci saranno molte difficoltà anche dal punto di vista personale per Miriam ma non perderà mai il coraggio e la forza di andare avanti.
Il destino ha scritto per lei una pagina di sofferenza ma lei saprà combattere e giungere ad una soluzione inaspettata.
La bontà della seriein fatti è tutta nel finale e anche nella recitazione dei due ragazzi down che hanno espletato il loro compito sul set con impegno e partecipazione. Non è stato difficile per Campiotti dirigerli e riuscire ad ottenere il meglio da giovani già molto determinati.
Torino si conferma così una delle città principali italiane come luogo delle fiction. Ricordiamo ad esempio che nella città era stato girato Non uccidere per Rai 3 e poi per Rai 2. Rai 1 aveva scelto Torino per “La strada di casa“. Mediaset vi aveva ambientato le tre puntate di Non mentire con Alessandro Preziosi e Greta Scarano.