È accaduto in due serie simbolo, in onda in questo periodo sulla rete leader di viale Mazzini. Si tratta di Un medico in famiglia 10 e Braccialetti Rossi 3. {module Pubblicità dentro articolo 2}
Ad unire queste due vicende televisive apparentemente così differenti tra loro è proprio il concetto di paternità mancata.
Nella decima stagione di Un medico in famiglia una delle protagoniste principali, Annuccia Martini (Eleonora Cadeddu) ha scoperto che Lele Martini (Giulio Scarpati) da lei considerato sempre il vero padre in effetti non lo è. Annuccia è il frutto di un amore clandestino della madre Elena con l’amante Valerio Petrucci (Stefano Dionisi).
Nella terza stagione di Braccialetti Rossi è toccato a Leo (Carmine Buschini) fare la medesima drammatica scoperta. Il giovane infatti è venuto a sapere che il suo vero padre è il Generale interpretato da Luca Ward. {module Pubblicità dentro articolo 2}
Due ragazzi delusi nei sentimenti e nelle proprie aspettative familiari. Due giovani che hanno dovuto ripercorrere a ritroso il proprio passato, ricostruirlo sulla base di queste nuove verità acquisite e cercare di dare un nuovo senso al futuro. Per Anna e Leo si è trattato del crollo della propria famiglia. La discutibile realtà rappresentata scardina soprattutto la figura femminile. Sia nel caso di Anna che in quello di Leo sono state le rispettive madri ad avere una relazione clandestina dalla quale sono nati proprio i due protagonisti delle rispettive fiction.
Certo la famiglia di oggi si è evoluta, la famiglia allargata è diventata una normalità. Ed è positivo che abbia avuto una rappresentazione anche nel racconto televisivo.
Ma Leo ed Anna, come qualsiasi adolescente, hanno subito un vero e proprio trauma psicologico nell’apprendere una verità a loro nascosta per anni.
Ancora una volta per accrescere l’audience si ricorre a mezzucci come misteri e segreti nascosti nei nuclei familiari. Molti di questi possono influire negativamente sul percorso di crescita di ragazzi ancora in via di formazione psicologica. {module Pubblicità dentro articolo}
Che bisogno avevano due serie tv di grande successo come Un medico in famiglia e Braccialetti Rossi di ricorrere a tali espedienti da soap opera? Sarebbe stato meglio fermare il racconto e non diluire la trama con eventi, tra l’altro, poco graditi ai fan. Ed infatti le polemiche sui social si sono fatte sentire, soprattutto per la situazione di Annuccia, molto prima che la serie arrivasse in video.
Uno dei limiti del racconto televisivo made in Italy è la testardaggine, per fini d’audience, di non voler porre la parola fine su una storia. Ci si spinge così ad ingarbugliare le vicende raccontate, inserendo elementi spesso irreali e poco credibili e compromettendo il messaggio positivo che le fiction avrebbero potuto comunicare ai propri fan.
La famiglia ha bisogno di essere protetta, non di essere continuamente smontata e rimontata quasi si trattasse di un puzzle.