Abbiamo incontrato l’attore e conduttore all’indomani dell’esordio. Ci racconta le proprie emozioni vissute nel corso delle prime puntate. Michele La Ginestra si divide tra teatro e Tv ed è stato anche testimonial pubblicitario di una nota azienda di pasta.
Ci spiega il programma in che consiste?
«In un periodo in cui sembra prevalere l’individualismo, TV2000 ha scelto di accendere i riflettori su coloro che dedicano la propria vita agli altri. Sono uomini e donne comuni ma capaci di grandi scelte e di gesti eroici, persone che cambiano la propria vita per cambiare quella degli altri migliorando la società che le circonda. In ogni puntata raccontiamo tre storie diverse ed ognuna avrà un padrino o una madrina d’eccezione, attori, attrici, cantanti, artisti, scrittori e giornalisti».
Come si è trovato al fianco di Arianna Ciampoli?
«Per me è stata davvero una grande felicità tornare a condurre un programma insieme a lei dopo 20 anni. Eravamo stati ambedue i padroni di casa dell’appuntamento per bambini “Solletico” su Rai 1».
Abbiamo notato che nel programma c’è molto teatro. Come mai questa scelta?
«É stata una decisione voluta. Innanzitutto anche la mia conduzione è differente, più gioiosa e, attraverso momenti teatrali, vogliamo far riflettere con leggerezza affrontando le storie raccontate puntata dopo puntata. Io sono un conduttore a tutto tondo che si interroga sui casi della vita e cerca anche di dimostrare come si può superare ogni difficoltà con ottimismo e voglia di vivere».
C’è una storia, tra quelle raccontate, che l’ha particolarmente colpita?
«C’è una vicenda che narra l’adozione di un ragazzo disabile da parte di un giovane single. È stata una scelta non facile all’insegna di un grande coraggio e di un’enorme solidarietà. Io posso capirlo perché sono impegnato nel sociale. In questa vicenda la madrina della puntata è Paola Saluzzi».
Come si definirebbe Michele La Ginestra?
«Sono un portatore sano di sorrisi ed un attore prevalentemente di teatro che però molto spesso è approdato anche alla fiction televisiva».
Il suo prossimo impegno a teatro?
«Il 10 maggio debutto al Teatro Sistina di Roma con lo spettacolo “É cosa buona e giusta”. Io indosso la tonaca, sono sul palcoscenico con 30 ragazzi e racconto varie esperienze di vita, aneddoti e storie tutte contenenti un messaggio di speranza».
Dunque il teatro era nel suo DNA?
«Sì, da piccolo il mio più grande sogno era recitare in Rugantino. E sono stato fortunato da trasformare questo sogno in realtà».
«In questo periodo sono un po’ distaccato dalla fiction che richiede tempi lunghi di preparazione. Troppe situazioni dovrebbero coincidere per portarmi sul set. Sinceramente ho avuto molte proposte ma ho scoperto di essere un buon conduttore e quindi continuo su questa strada. La TV generalista ha bisogno di essere conosciuta a fondo. Io per adesso ho trovato la mia strada».
Lei ha un programma anche su Alice Tv?
«Sono diventato un esperto di cucina. Ho infatti condotto il programma Dolci Tentazioni su Alice Tv. Mi sono divertito e certamente ne accetterò qualche altro in futuro».