Ecco alcuni dei servizi proposti dagli inviati del programma:
I recenti servizi di Giulio Golia riguardo il sospetto di rifiuti tossici e radioattivi riversati nel sottosuolo calabrese e nel mar Ionio, hanno suscitato molto clamore e diviso i cittadini della Calabria tra chi vorrebbe che le Iene proseguissero con l’inchiesta in nome della verità e chi ritiene, invece, che procedere possa ledere l’immagine della Regione.
Nel corso dell’ultima puntata, l’inviato ha così invitato il pubblico a esprimere la propria opinione in merito, riscuotendo in poche ore migliaia di messaggi di supporto.
Giulio Golia prosegue, quindi, la sua inchiesta a Calalunga di Montauro. Qui, in seguito alle criticità riscontrate dalla stessa Iena, le squadre dei Carabinieri del Nucleo Operativo Ecologico (N.O.E.), del reparto Nbcr (Nucleare, batteriologico, chimico, radiologico) dei Vigili del Fuoco e dell’Arpacal (Agenzia regionale per la protezione dell’ambiente della Calabria) avevano effettuato ulteriori accertamenti per verificare l’eventuale presenza di radioattività. La Prefettura aveva poi dichiarato che non erano stati evidenziati parametri al di fuori della norma e che, secondo il direttore generale dell’Asp di Catanzaro, dai dati contenuti nel registro tumori non emergevano situazioni di allerta. Ciò nonostante, a detta del Dott. Stefano Molica, direttore del reparto di Oncoematologia dell’ospedale “Pugliese Ciaccio” di Catanzaro, in Calabria non esisterebbe un registro tumori statisticamente affidabile.
Recatosi nuovamente in Calabria, l’inviato intervista quindi Domenico Porcelli, ex procuratore di Catanzaro il quale, in seguito alla segnalazione di un professore di fisica di un liceo che con la classe aveva rilevato alcune anomalie sulla spiaggia di Calalunga, si era occupato delle indagini, poi archiviate, riguardo la presunta radioattività del luogo.
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Ai microfoni delle Iene, inoltre, nuove testimonianze di persone che raccontano del ritrovamento di fusti sospetti sulle spiagge della costa ionica. Tra queste, i famigliari di un fotografo locale che, a loro dire, dopo aver fotografato e toccato dei fusti gialli con un teschio nero ritrovati sulla spiaggia di Calalunga, sarebbe deceduto a causa di un tumore pochi anni dopo.
Infine, il racconto di un pescatore che recentemente avrebbe raccolto in mare un bidone sospetto.