Come sempre Roberta Petrelluzzi dedica ogni puntata ai grandi processi che hanno tenuto desta l’attenzione dell’opinione pubblica negli ultimi tempi. Le telecamere sono puntate nelle aule dei Tribunali dove si svolgono i processi e la trasmissione viene interrotta frequentemente dagli interventi della stessa conduttrice che si ferma per spiegare e chiarificare tutto quanto sta accadendo.
La prima puntata è dedicata ad un caso molto discusso del quale si sono occupati tutti i contenitori di cronaca nera da Quarto Grado a Chi l’ha visto? Si tratta del caso Ciontoli di cui si è parlato abbondantemente non solo nei principali notiziari ma anche in altri programmi televisivi come ad esempio La vita in diretta e UnoMattina.
Roberta Petrelluzzi ripercorre le tappe dell’omicidio di Marco Vannini, un giovane di 20 anni che una sera si era fermato a casa della fidanzata Martina Ciontoli a Ladispoli nei pressi di Roma. Era il 17 maggio del 2015 è poco dopo la mezzanotte il 118 ricevette una chiamata da parte del padre di Martina, Antonio Ciontoli. Viene fatta una esplicita richiesta di soccorso per un incidente avvenuto a Marco mentre si trovava in bagno.
Ciontoli parla con tranquillità senza far capire qual era la vera gravità del caso. Anche colui che risponde al 118 pensa che si tratti di un piccolo incidente al quale poter mettere subito riparo.
Purtroppo la realtà è molto differente. Marco Vannini è stato raggiunto da un colpo di pistola. Morirà dissanguato nel corso della notte. Rimane sempre il dubbio che poteva essere salvato se ci fosse stato un intervento in tempi più brevi. In effetti il ragazzo è stato lasciato sanguinare agonizzante senza che nessuno si prendesse cura di lui.
Di fronte alla Corte d’Assise di Roma, presieduta dalla dottoressa Anna Argento, tutti gli esponenti della famiglia Ciontoli sono accusati di omicidio volontario.
Il processo, che verrà mandato in onda integralmente, mostrerà ai telespettatori tutte le domande alle quali non è stata ancora data una risposta. Intanto ci si chiede per quale motivo Antonio Ciontoli e gli altri componenti della famiglia non abbiano chiamato immediatamente i soccorsi dinanzi ad una situazione così grave.
Infine: Antonio Ciontoli si era davvero reso conto che Marco Vannini perdeva sangue ed era in imminente pericolo di vita? Sarà un processo che colpirà l’opinione pubblica. I sentimenti che certamente i telespettatori proveranno sono di immenso dolore, ma anche di rabbia, rispetto ad una morte insulsa ed incomprensibile che poteva essere certamente evitata.