Donatella Bianchi fa conoscere al pubblico La Tonnara di Favignana, antica tonnara, con annesso stabilimento per la conservazione del pescato. Con i suoi 32 mila metri quadri, di cui 3/4 coperti, è una delle più grandi tonnare del Mediterraneo. Ed è destinata alla pesca ed alla conservazione del tonno rosso.
La conduttrice spiega, poi, l’importanza storica di questo piccolo arcipelago a ovest della Sicilia nel Mediterraneo. È qui, infatti, che la vittoria sui cartaginesi alla fine della prima guerra punica sancì il dominio dei romani sul Mare Nostrum. Una battaglia navale che ha condizionato la storia dell’Occidente.
Uno scontro leggendario che Sebastiano Tusa, archeologo di grande importanza, aveva studiato a lungo. Sovrintendente del mare della Regione Sicilia, Tusa è scomparso nell’incidente aereo in Etiopia del marzo scorso. La puntata sarà occasione per ricordarlo e rivivere l’epopea di una delle battaglie navali più celebri della storia.
Davanti alle telecamere, una tartaruga curata nel centro recupero di Favignana tornerà a nuotare nelle acque cristalline dell’Area marina protetta delle Egadi. Il nemico numero uno di questi animali è la plastica, grave minaccia per tutti gli oceani del mondo.
Sapremo che, dalle viscere di Favignana, l’uomo ha estratto per decenni una pietra straordinaria: la Calcarenite, impropriamente chiamata Tufo.
Con Donatella Bianchi si andrà alla scoperta di quella che è stata una delle principali risorse economiche di Favignana, insieme alla pesca. Si visiteranno le cave di tufo, che oggi ospitano anche gli Ipogei, meravigliosi giardini dentro un paesaggio dall’aspetto lunare, il borgo di Marettimo, la grotta del Genovese.
A proposito di questi giardini, la genesi è molto singolare. Le cave dismesse di Tufo a Favignana furono utilizzate dagli isolani in modo originale ed intelligente: vennero trasformate in orti e giardini. Grazie alla protezione del vento garantita dalle alte pareti, e con il contributo del sole e del clima, gli isolani sono riusciti a sfruttare un habitat adatto allo sviluppo vegetativo dando vita ad una “serra naturale. In questi luoghi, che hanno preso il nome di “giardini ipogei”, è possibile ammirare splendidi alberi da frutto come il fico, il mandorlo, il pero, l’arancio e il fico d’india, e dei paesaggi vivi e colorati dai profumi caratteristici di una terra generosa
A Marettimo conosceremo il castello di Punta Troia, edificato in periodo normanno (circa 1140), venne in seguito usato anche come carcere. Nel periodo borbonico all’interno delle sue anguste e buie celle fu detenuto anche Guglielmo Pepe.
Non manca, anche questa volta, Fabio Gallo che sarà ad Aci Trezza per far rivivere l’emozione della pesca del pesce spada, altro simbolo del mare siciliano. Una caccia particolare, dove a venire issato a bordo sarà un abitante del paese.
Un tuffo straordinario tra storia, natura e leggenda.