Sono le luminarie natalizie lasciate spente dopo le festività e riaccese per celebrare le canzonette.
Il 67esimo festival della canzone italiana è appena iniziato e la cittadina ligure che lo ospita è pervasa dai medesimi, rumorosi, spesso inutili frastuoni che si susseguono nelle strade collaterali a corso Matteotti. Band spesso improvvisate suonano con volumi alle stelle rendendo impossibile persino il semplice passaggio. Qualcuno si lamenta, ma dura poco.
Ciurme di ragazzini accompagnati anche dai propri genitori, si affollano fuori del teatro e negli spazi circostanti dove alcune trasmissioni di Viale Mazzini, propongono quotidianamente collegamenti. Parliamo in particolare di La vita in diretta e di Storie vere. La curiosità per quanto avviene viaggia di pari passo con la speranza di veder passare finalmente l’artista o il cantante preferito.Abbiamo visto un assembramento di ragazzi in attesa spasmodica di Gigi D’Alessio ospite di una Radio locale che aveva la propria postazione dei pressi dell’Ariston.
Abbiamo visto anziane signore premere sulla folla per conquistare posizioni migliori e godere finalmente della vista “dal vivo” dei propri beniamini. Molto gettonata Iva Zanicchi incontrata durante uno spostamento dall’albergo in cui si trova fino all’Ariston per raccogliere umori, sensazioni, impressioni. La cantante è a Sanremo come inviata di un noto settimanale.
Abbiamo visto anche un imponente servizio d’ordine: poliziotti sono dislocati dappertutto su corso Matteotti. I dintorni dell’Ariston presidiati. Per entrare a corso Matteotti esiste solo un varco dove le persone passano una alla volta: tutt’intorno è stato eretto un muro di cemento a prova di sfondamento. Insomma Sanremo appare quasi blindata intorno al festival ma questo apparato protettivo è inserito nel contesto della kermesse con lo sforzo di non far pesare il tutto sulla quotidianità e soprattutto sull’evento festivaliero.
Tutto però sembra troppo concentrato nelle immediate vicinanze del cuore della manifestazione. Basta infatti allontanarsi dall’Ariston per ritrovare la quotidianità di una qualsiasi cittadina di provincia.
E su tale aspetto interviene Yuri Frau responsabile del progetto Sanremo Plus per la promozione del territorio attraverso young card e la banca del tempo del comune di Sanremo. “La nostra cittadina ha dei dintorni bellissimi e spettacolari che andrebbero valorizzati durante la kermesse canora. Sono un esempio: il paese di Poggio conosciuto soltanto per la Milano- Sanremo (inizia quest’anno il 18 marzo). Noi cercheremo di coinvolgere il più possibile anche centri limitrofi. Intanto nella settimana del festival abbiamo la cosiddetta “Sanremo della musica” che si stringe intorno alla kermsesse uscendo però dall’Ariston e occupandosi di quanto è musica in generale“, afferma il funzionario.
E poi ci sono le vetrine dei negozi: note musicali si perdono tra i vestiti e le mise da gran sera. La boutique Dafne, nei pressi del Casinò, tiene in esposizione il vestito realizzato per Dalidà, l’artista che cantò con Luigi Tenco Ciao amore ciao durante il festival di Sanremo del 1967. Tra fiori a profusione che ornano i luoghi principali e musiche, tra chiassose manifestazioni collaterali e il solito Vip waching, si sta già consumando Sanremo 2017.