Tutto questo e molto di più è accaduto nel corso dell’ultima puntata del contenitore Live – non è la D’Urso in onda su Canale 5 mercoledì 19 giugno.
L’avvocato Taormina che, come vi abbiamo raccontato in precedenza, era stato contattato da Pamela Prati per assisterla si è scagliato contro la richiesta eccessiva di soldi fatta attraverso SMS alla produzione Mediaset. Si trattava del compenso che avrebbe dovuto ricevere la Prati per la sua presenza nella penultima puntata di Live – non è la D’Urso andata in onda sette giorni fa.
La stessa conduttrice aveva svelato che si trattava di una cifra molto elevata, quantizzata nella puntata di ieri sera in 60.000 euro.
Barbara D’Urso ha mostrato gli SMS, o meglio i messaggi WhatsApp, in cui era scritto chiaramente che, della somma richiesta, il 40% era destinato ad una società detentrice dei diritti di immagine della Prati il cui nome è stato naturalmente coperto nella messa in onda. Il restante 60% sarebbe stato intascato dalla showgirl.
Al di là di queste discutibili richieste economiche, rimane il fatto che il Prati-gate e lo stesso Mark Caltagirone sono scoppiati come una bolla di sapone svanendo nel nulla. Non essendo tra l’altro mai esistito il presunto sposo della showgirl, non si poteva immaginare finale differente.
Pamela Perricciolo ha ribadito ancora una volta che la mente costruttrice di una tale soap opera sia stata proprio quella di Pamela Prati. Lei dunque sarebbe stata l’anima di questi intrighi amorosi che si sono dilungati per anni ed hanno coinvolto anche le altre identità fasulle, tra cui Simone Coppi, Danny Coppi e Marco Calta.
La Perricciolo è stata davvero feroce nei riguardi dell’ex assistita sottolineando di aver letteralmente retto il gioco alla Prati rispondendo ad una esplicita domanda di Barbara D’Urso.
Insomma un triangolo inimmaginabile nel quale alla fine la verità è venuta fuori in maniera sconvolgente.
Dunque Pamela Prati avrebbe architettato il piano e la Perricciolo le ha tenuto il gioco per molti anni. Lo dimostra, secondo la Perricciolo, il fatto che l’uomo ritratto accanto a Pamela Prati con il cappellino rosso, che avrebbe dovuto essere il presunto Mark Caltagirone, era in effetti un suo amico da 16 anni. La Perricciolo ha dichiarato di essersi limitata a prelevare da Trastevere l’uomo e portarlo a Piazza Euclide per preparare il filmato e la foto. Il tutto sarebbe durato circa 4 ore.
La Perricciolo ha letteralmente infilzato l’ex assistita svelando che la Prati avrebbe organizzato almeno tre matrimoni finti nel corso dei suoi 40 anni di carriera. Purtroppo l’ultimo le è riuscito male perché il gioco si è rivelato più grande di lei.
Infine, da registrare la dichiarazione della Perricciolo sulla continua insistenza di Pamela Prati alle sue ex socie: le incitava a chiedere compensi alti ogni volta che era ospite di programmi televisivi.