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Presente in conferenza anche Salvo Lupo, il vero pescatore protagonista della vicenda, colui che denunciò la vicenda.
La minifiction si inserisce nel filone che racconta i grandi cittadini del nostro tempo, uomini comuni che si sono battuti con unn forte impegno civile: come già Boris Giuliano e Roberto Mancini. Questa storia racconta una responsabilità individuale, quella di dare sepoltura a dei morti che sono stati disconosciuti: c’è ance il tema della punizione dei colpevoli, che interviene quando Salvo Lupo, nella fiction Salvo Ferro, decide di denunciare.
Una storia vera, su cui la procura di Siracusa ha aperto un’inchiesta: l’unico elemento di fantasia, è l’introduzione di un sopravvissuto, Fortunato. Battiston invece, interpreta il giornalista Giovanni Maria Bellu, firma che ha indagato su quanto avvenuto a Portopalo.
Roberto Sessa, il produttore, ricorda la “folgorazione”: “Beppe è venuto con questo libro, e mi sono detto che dovevamo assolutamente portarlo in tv Lui e salvo Lupo si conoscono da anni, perché beppe va in vacanza a Portopalo”. Dimenticata dalle istituzioni per anni, Beppe Fiorello firma anche la sceneggiatura di questa miniserie: “Conosco il libro dieci anni fa,mi affascina subito. Mi interessava il fatto che questo fosse un po’ la madre di tutti i naufragi; dall’altro lato c’era pure un naufragio dell’anima dei portopalesi, che se la portavano dietro come un peso”. Quella degli abitanti di Portopalo, spiega Fiorello, “non fu omertà ma paura. Prima si era tutti disorientati, perché non eravamo ancora abituati a un flusso migratorio di dimensioni imponenti”.
“In questa storia -prosegue- non si salva nessuno, se non il senso civile dei personaggi: raccontare sempre la verità, dal pescatore al giornalista”. Da quando è venuto a conoscenza della vicenda, Beppe Fiorello ha poi costruito un rapporto con lo stesso salvo Lupo, che ha voluto conoscere.
Impossibile non parlare di immigrazione: “Se lasciamo gli immigrati a vagare, è ovvio che le camorre e le mafie si nutrano di questi fantasmi. Nessuno propone una soluzione politica vera: si fa solo polemica. Eppure ci sono esempi virtuosi, come il sindaco di Riace: lì si è dimostrato che l’integrazione nel tessuto sociale è possibile, e funziona”.
I fantasmi di Portopalo ha il patrocinio dell’Unhcr, la cui portavoce interviene per sottolineare quanto sia importante un simile prodotto di fiction per la Rai.
La parola passa a Giuseppe Battiston: “Una brutta storia, ma necessaria. Questo deve fare la televisione: dare spazio a storie che aiutino la gente a riflettere, e qui la narrazione mostra proprio il punto di vista delle persone. Se noi vogliamo cambiare vita, prendiamo un aereo e andiamo in un altro paese: ci sono persone che non lo possono fare, spendono dieci volte di più e non è detto che sia compreso l’arrivo. Il nostro film non è un antidoto alla paura, però racconta che di fronte a fenomeni come questi, la paura è la reazione più facile”.
Roberta Caronia è Lucia Ferri, moglie del pescatore protagonista: “Dobbiamo immaginare cosa succede in una famiglia quando si intraprende un percorso di verità: molti equilibri saltano, ci si deve far forza insieme. Questa storia racconta quanto possa essere esplosivo il desiderio di dire quello che si sa. Mi ha commosso molto quando, vedendo le interviste di Bellu, è stato detto che bisognava restituire la memoria, perché è chiaro che senza i cirpi, non c’è nemmeno l’eleborazione del lutto né un colpevole”.
“Temevo una semplificazione, ma l’essenza della storia è pienamente restituita”, dichiara Giovanni Maria Bellu. È un tema difficile: “Anche come giornalista, quando ti presenti con una simile notizia, il caporedattore non ti fa l’applauso. E se questa storia arriva in tv, è proprio per la grande passione di Beppe Fiorello. Tutti quanto siamo un po’ xenofobi: se partissimo da questo assunto, impareremmo anche ad assumerci le nostre responsabilità”.
A proposito di responsabilità, il parroco della comunità preferirà l’ordine anziché la verità. Non si tratta di una critica alla chiesa, quanto il racconto di un comportamentosingolo.
Durante le riprese a Portopalo, non c’era un abitante sul set. “Non era rifiuto -dice Fiorello- quanto rispetto. È stato un lavoro difficle, pure per motivi organizzativi o per le difficoltà di girare in mare: ci hanno veramente lasciato lavorare”. Quello che sul set veniva girato, per i portopalesi è vita vera: “abbiamo visto i pescatori con le lacrime agli occhi”.
La conferenza stampa si conclude qui, l’appuntamento è per il 20 e 21 febbraio su Rai1.
Subito dopo Beppe Fiorello si è recato alla Camera dei Deputati dove ha incontrato il Presidente Laura Boldrini. Ad accompagnarlo Salvatore Lupo che ha ispirato la miniserie.
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