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Vediamo quali sono gli argomenti di cui si occupano gli inviati. Ve ne segnaliamo alcuni.
Si inizia con uno sguardo internazionale. Lo scorso 15 febbraio, il presidente degli Stati Uniti Donald Trump, ha ricevuto alla Casa Bianca, per la prima volta dal suo recente insediamento, il premier israeliano Benjamin Netanyahu. Nel corso della congiunta conferenza stampa, Trump e Netanyahu hanno rilanciato un possibile riavvio dei negoziati di pace per quanto riguarda il conflitto tra Israele e Palestina e hanno posto le basi per una possibile alleanza nel processo di pace in Medio Oriente. Per sondare le reazioni a questo importante evento e, soprattutto, per capire se gli israeliani credono a quanto è stato detto, Marco Maisano si è recato ad Hebron in Israele. Qui ha realizzato un reportage all’interno della città simbolo del conflitto arabo-israeliano, una città completamente divisa in due tra grovigli di barriere, check-point militari e muri.
La Iena ha portato ai microfoni tutti coloro che, quotidianamente, sono costretti a vivere le conseguenze dello scontro continuo tra due popoli, due culture, due religioni. Testimonianze reali, non mediate, che danno la dimensione esatta di quanto si svolge in una terra dove è estremamente difficile vivere giorno dopo giorno.
Le iene show torna ad occuparsi del caso Garlasco. Dopo l’intervista alla madre di Alberto Stasi andata in onda lo scorso dicembre, la Iena Alessandro De Giuseppe punta di nuovo i riflettori sui tanti misteri, ancora irrisolti, del delitto di Garlasco. In particolare l’inviato cerca di fare il punto sugli ultimi avvenimenti e sulla eventualità che possano esserci altri elementi non valutati sufficientemente nel corso delle fasi processuali. Infatti l’ex fidanzato della ragazza, uccisa, Chiara Poggi, condannato a 16 anni, aveva scritto a “Le Iene” mandando un messaggio che riportiamo: “Io non ho ucciso Chiara e non smetterò mai di ripeterlo”. Stasi invitava a leggere gli atti dei processi affermando che in libertà ci sono “uno o più assassini”.
Il giovane era convinto, e lo è ancora, che nella documantazione degli atti processuali, ci siano le prove della sua innocenza.