Nello spogliatoio azzurro si è generato un grande entusiasmo a sorreggere un’ottima forma fisica e una quadratura tecnica per la quale, alla vigilia, chiunque avrebbe messo la firma.
L’Italia veniva da una serie di delusioni nelle ultime edizioni dei Mondiali e le speranze erano tutte rivolte ad un buon piazzamento, ma in pochi avrebbero scommesso sull’impresa delle ragazze allenate da Milena Bertolini.
Allo slancio dell’Italia sul campo, fa da controcanto un sostegno del pubblico insperato fino a poche settimane prima del fischio iniziale.
La stessa conferma della collocazione televisiva su Rai1 è arrivata in corso d’opera, grazie ai magnifici risultati negli ascolti durante tutte le partite trasmesse. L’ottavo di finale Italia-Cina ha segnato l’eccezionale 30,8% di share, confermando l’exploit registrato dall’Auditel nella sfida precedente con il Brasile, con 7 milioni di spettatori davanti alla tv, per il 29,3% di share.
Risultato ancor più positivo se si pensa che quella contro la nazionale verdeoro era la prima partita di calcio femminile in assoluto ad essere trasmessa sulla rete ammiraglia della nostra tv pubblica.
Un colpo televisivo che ha superato anche le cifre della Nazionale Maschile Under 21 – ferma al 28,9% – pure impegnata in una partita decisiva all’Europeo di categoria.
Insomma, indipendentemente dal risultato finale decretato dal campo da gioco, le calciatrici italiane possono già gioire: oltre ai risultati sportivi, stanno portando a casa un riconoscimento (anche dei propri meriti) mai visto prima.
Ma da dove arriva questo sostegno, apparentemente improvviso?
La prima cosa da dire, per evitare facili entusiasmi, è che resistono sacche di commentatori – purtroppo anche sui giornali e in televisione, non solo sui social network e nel cosiddetto ‘paese reale’ – ancora alle prese con una visione piuttosto discriminatoria del calcio femminile. Se il caso della sospensione di Fulvio Collovati da Quelli che il calcio… è ormai celebre, ci sono da registrare scivoloni qua e là di altri colleghi.
Non parliamo necessariamente solo di grosse uscite sessiste, ma anche di piccoli segnali di scarsa accuratezza. Su tutti, le difficoltà nell’utilizzo di un linguaggio corretto nelle declinazioni di genere. Perfino nelle telecronache, a loro volta affidate in buona parte a commentatori di settore, come se quelli di solito impegnati nell’analisi del calcio maschile non potessero farlo.
Rai e Sky hanno aumentato in maniera consistente e lodevole il proprio impegno in vista di questi Mondiali, ma resta da lavorare, soprattutto dalle parti di Viale Mazzini.
C’è poi la questione dell’equiparazione tra gli ingaggi delle calciatrici e quelli dei calciatori. Pur volendo concedere le attenuanti per il fatto che quello del calcio femminile sia un movimento relativamente giovane, la sperequazione è evidente.
Basti pensare che nessuna delle ragazze della Nazionale può vantare un vero contratto da calciatrice professionista. La loro Lega di pertinenza rimane quella delle Dilettanti.
E ciò, nonostante tutte le grandi squadre di club abbiano un team femminile – in settimana si è aggiunto pure quello del Real Madrid, unica delle big europee a non averne finora – e i campionati abbiano raggiunto livelli di tutto rispetto.
Bisogna partire proprio dalla crescita delle competizioni per risalire alle origini dell’entusiasmo per la Nazionale di calcio femminile.
Negli ultimi anni, i campionati di categoria sono cresciuti dal punto di vista tecnico e spettacolare, con il pubblico sempre più numeroso sugli spalti. Juventus-Fiorentina del 24 marzo scorso, ad esempio, ha fatto segnare il sold out dell’Allianz Stadium di Torino (anche se va detto che i 39mila biglietti erano staccati gratuitamente). A conferma, del resto, basta guardare gli spalti degli stadi duranti i Mondiali di Francia.
Se ne sono accorti gli investitori – per anni scettici di fronte ad un calcio considerato di serie b, ora invaghiti dalle possibilità del nuovo business – e non pochi giornalisti e commentatori. Ancora una minoranza, ma un gruppo in crescita che sta contribuendo ad aggiungere tasselli importanti nel dibattito pubblico attorno al calcio femminile. Alcuni degli articoli più letti online, nell’ultimo mese, tra le testate sportive, riguardano proprio il torneo francese.
La base di tali miglioramenti è da ricercare in parte pure nella crescente sensibilizzazione dell’opinione pubblica verso i temi femministi. L’Italia resta un Paese con tassi preoccupanti di femminicidi e violenze contro le donne, disparità nell’accesso alle professioni e negli stipendi tra uomini e donne, mentre pessime declinazioni di sessismo si trovano con una certa facilità.
Ma è innegabile come il seminato stia cominciando a restituire qualche primo, timido, frutto. Oggi chi volesse provare a liquidare il calcio femminile come insulso, avrebbe come minimo qualche esitazione e un minimo di contraddittorio in più. Non è molto, ma è un passo in avanti regalato dalle dimostrazioni sul campo.
Le calciatrici della Nazionale Italiana Femminile sono uno degli esempi migliori di come le donne sappiano riuscire nell’intento. Con caparbietà, qualità tecniche e dedizione – tenendo bene in mente le istanze da portare avanti – hanno dimostrato sul campo che sono perfettamente capaci di giocare un calcio tatticamente valido, fisicamente avvincente ed emozionante a livello spettacolare. Per di più con mezzi di supporto alle spalle finora inferiori a quelli dei colleghi maschi.
Imparando a gestire con intelligenza e un pizzico di divertimento pure i riflettori che si sono ritrovate puntati addosso all’improvviso (o quasi).
Un insieme di abilità che ha accelerato al contempo un altro processo già in atto: l’avvicinamento definitivo delle donne al calcio. Se la passione femminile per lo sport nazionale non fa notizia da anni, possiamo dire che le calciatrici azzurre abbiano convinto anche molte donne che mantenevano un certo distacco. I tempi de “La partita di pallone” di Orietta Berti, sembrano ormai un lontano ricordo.
Con un carattere da vendere, insomma, la Nazionale Femminile ci ha già portato dove quella Maschile non riesce ad arrivare dalle fantastiche notti del Mondiale del 2006. E non è finita qui.
Bella partita di calcio femminile………Olanda – Juventus 2 -0 .
Continuate così mi raccomando che la cosa ci appassiona .