La vicenda raccontata è una straordinaria storia umana. Ha come protagonista un medico in carriera che subisce un gravissimo incidente stradale e cade in coma. Quando si risveglia scopre che gli sono stati completamente cancellati dalla memoria i ricordi dei suoi ultimi 12 anni. Nel trauma, infatti, ha subito una lesione alla corteccia cerebrale.
È proprio per questo motivo che sono spariti i ricordi legati alle persone più importanti della sua vita. Si ritrova così con una esistenza completamente sconvolta.
Luca Argentero sarà l’interprete proprio di Pierdante Piccioni. Per l’attore, che si è fatto conoscere al grande pubblico grazie al Grande Fratello, è la prima volta sul set televisivo con il camice di un medico.
La regia è di Jan Maria Michelini che ha già firmato serie di successo per Rai 1 come Don Matteo e Un passo dal cielo.
Nel cast accanto ad Argentero ci saranno anche Pierpaolo Spollon e Giovanni Scifoni. I telespettatori hanno visto Spollon nella serie de L’allieva di Rai 1 e La porta rossa di Rai 2. Scifoni invece è stato attore in Squadra Antimafia di Canale 5 e Don Matteo.
La serie è nel palinsesto della stagione primaverile di Rai 1. Andrà dunque in onda nel 2020.
Meno dodici | trama
Nel libro scritto da Pierdante Piccioni, primario all’ospedale di Lodi, la vicenda che lo ha riguardato personalmente, inizia il 31 maggio del 2013. Il medico era a bordo della sua auto e finisce fuoristrada sulla tangenziale di Pavia.
Viene ricoverato in coma e quando si risveglia il suo ultimo ricordo è il momento in cui sta uscendo dalla scuola dove ha accompagnato il figlio Tommaso che all’epoca aveva 8 anni. Si ritrova cioè indietro nell’ottobre del 2001, dodici anni prima della realtà in cui invece vive.
La lesione alla corteccia cerebrale ha letteralmente inghiottito in una sorta di buco nero, gli ultimi 12 anni. Non solo ma i suoi ricordi risalgono all’Italia in cui c’era ancora la lira e la crisi economica era soltanto un ricordo lontano, persino impensabile.
All’improvviso il dottor Piccioni (Luca Argentero) si ritrova ad essere quasi un alieno, non riconosce né le sue abitudini né sé stesso. Il primo gesto di guardarsi nello specchio gli rimanda un volto invecchiato il quale non riconosce la propria immagine. Si rende conto che tutto intorno a lui è cambiato. I figli sono cresciuti, non sono più due bambini di 8 e 11 anni, ma giovani adulti iscritti all’università con buoni risultati.
Anche la moglie gli sembra un’estranea: la vede con i capelli corti che non aveva il passato e con le rughe. Quando da medico si rende conto della gravità della situazione, ha un solo obiettivo: riprendersi la propria vita, e soprattutto riappropriarsi del 12 anni che gli sono stati rubati.
Il dottor Piccioni ha scritto questo suo viaggio all’indietro nel tempo in un libro nel quale svela non soltanto l’angoscia di un uomo costretto a guardare la realtà con gli occhi di un altro, ma anche tutto il faticoso tragitto che ha dovuto intraprendere per riconquistare la propria identità, riconciliarsi con il suo passato, riconoscere familiari e colleghi e soprattutto tentare di ricominciare una nuova vita.