TIM ha deciso di celebrare la quinta generazione della connessione mobile con uno spot tv ad hoc, un minuto di pubblicità che esalta una visione futuristica delle innovazioni immersa in un contesto prettamente tradizionale.
Lo scenario è quello incantevole di Portovenere (La Spezia). A picco sulla roccia del Golfo dei Poeti c’è la Chiesa di San Pietro – Patrimonio Mondiale dell’UNESCO – dove si sta celebrando un matrimonio in un’atmosfera serena e distesa. Il padre della sposa è il celebre cardiochirurgo Francesco Musumeci, che assiste alla cerimonia seduto di fianco a sua moglie, quando lo smartphone che spunta dalla borsetta della signora inizia a squillare.
Musumeci per un attimo sembra indeciso sul da farsi, ma la sposa gli si è appena voltata sorridente e uno sguardo silenzioso con la moglie fuga ogni dubbio: si allontana dalla cerimonia con la sua valigetta per rispondere al telefono e fare ciò per cui verosimilmente lo stanno chiamando, ovvero occuparsi di un intervento urgente in sala operatoria.
Il tempo di indossare un visore per la realtà virtuale e può sfruttare la connessione TIM in 5G per raggiungere, di fatto, i suoi colleghi in sala operatoria, dove sono sopraggiunte delle complicazioni durante un intervento al cuore di una giovane donna.
Nel porticato della Chiesa di San Pietro si forma in pochi secondi un ologramma della sala, in cui il chirurgo si immerge per maneggiare a distanza i sofisticati strumenti necessari all’operazione, esattamente come se fosse in ospedale. La realtà in cui è immerso è virtuale, ma gli effetti sono reali e alla fine Musumeci salva la ragazza in pericolo di vita. Un esempio avanzatissimo di e-health, che in futuro potrebbe diventare realtà, anche grazie al 5G.
Agli abbracci e alla felice commozione dei genitori della ragazza per l’intervento riuscito, si sovrappongono quelli della famiglia Musumeci per il matrimonio della figlia a cerimonia conclusa. L’abbraccio amorevole e universale dei genitori, all’uscita da una Chiesa dopo il matrimonio o all’uscita da una sala operatoria. Parallelismo sottolineato dalle immagini per far capire come la tecnologia possa rendere migliori le vite – anche affettive – di più persone contemporaneamente, pure se in condizioni del tutto differenti. A suscitare una sensazione amplificata dalla musica in sottofondo, “Mon coeur s’ouvre à ta voix” di Camille Saint-Saëns, tratta dall’opera “Samson et Dalila”.
Come tutte le grandi rivoluzioni, anche quella tecnologica si apre a varie letture. Pensare che la semplice introduzione di una tecnologia sia sufficiente a garantirne una diffusione e un utilizzo determinati è quantomeno ambizioso, dato che ciascuna novità risente del contesto in cui viene inserita e di ciò che le persone, poi, ne fanno.
Così come è frettoloso sostenere che ogni tecnologia introdotta possa avere solo effetti positivi e spazzare via in poco tempo quelle che va a sostituire. Il 5G non fa eccezione ed è uno standard di connessione di cui si parla e si continuerà a parlare per le conseguenze che implica.
Ciò di cui possiamo essere certi, tuttavia, è che il 5G possa rappresentare un ulteriore passo verso la completa digitalizzazione dei servizi, verso un mondo iperconnesso, nell’implementazine dell’automotive e nella realizzazione delle smart cities, nello sviluppo dell’intelligenza artificiale.
Lo sguardo ottimistico di TIM su questa prospettiva emerge dirompente dallo spot e non potrebbe essere altrimenti. “Stiamo lavorando per migliorare le vite di tutti e ce la faremo”, sembrano voler dire dal colosso delle telecomunicazioni.
La realtà ci porta con i piedi per terra. Nel caso specifico, ci ricorda che i nostri sistemi sanitari – pur avanzatissimi se paragonati anche solo a pochi decenni fa – hanno problemi seri che per ora allontanano la prospettiva di poter garantire a tutti un rapido sviluppo dell’e-health grazie alla semplice disponibilità di un’innovazione tecnologica.
Più in generale, il 5G, come gran parte delle tecnologie, può diventare un alleato straordinario se sorretto da politiche di diffusione che tengano conto pure delle possibili controindicazioni o anche solo che scongiurino l’esclusione di chi non ne ha facile accesso.
Ma il compito di un’azienda come TIM è quello di innovare e trasmettere la passione per la ricerca di un futuro tecnologico apparentemente lontano e fantasioso, eppure realizzabile e auspicabile.
In questo lo spot centra l’obiettivo, complice anche un soggetto e un girato in grado di coinvolgere persino emotivamente lo spettatore. Lo scenario di Portovenere, poi, regala un’aura quasi poetica e vitale che pare voler sollecitare la nostra fiducia verso la tecnologia come strumento in grado di migliorare concretamente le nostre vite, persino quelle affettive.
“Il futuro. Insieme” è il claim scelto da TIM per questa campagna. Sottolinea proprio il legame con le vite di tutti, l’opportunità concessa in funzione di un obiettivo comune e la possibilità di far sorridere l’esistenza di ciascuno.