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Presentata la giuria, il “campionato della comicità italiana” si apre con l’annuncio del quarto giudice: l’attore Antonio Catania, al quale spetterà il ripescaggio di un concorrente.
Comincia la gara: il primo è Efisio Sergi. Racconta il dramma di fare la fila al supermercato: puntualmente, ci si mette sempre nella fila sbagliata. Ma c’è anche la cassa automatica: anziché risparmiare tempo però, la voce automatica (fuori campo) non fa che bloccarsi e creare problemi.La Lucarelli trova l’inizio fiacco, mentre Catania vuole essere più indulgente sulla prima parte; in generale viene apprezzata la sintesi dell’interazione uomo macchina e la mimica facciale. Per lui 25 punti.
Entra ora un trio femminile: le Mollette di Molly May. Vestite da cheer leader, corporature formose, le tre portano uno sketch con una coreografia ironica: la conclusione è però “svestita”. Performance poco riuscita: 16 punti.
Coccomella è un concorrente vestito da gallina: quando si emoziona, gli scappa fuori un uovo. Terminata l’esibizione, si rifiuta di farsi vedere in viso: la Lucarelli gli domanda perché un medico debba ridursi così, poi gli dà 1. In totale i punti sono 13,5.
Shany Martin canta Botte prima degli esami, canzone su un ragazzo che, semmai non dovesse superare l’esame, il padre gliela farebbe pagare. Abatantuono gli fa notare che la sua fortuna è stata uscire dopo la gallina, Rufifni lo trova “gradevole” ma spera sia in grado di far vedere altro, la Lucarelli non è convinta. Alla fine sono 20,5 punti.
Piergiorgio Bianchi, milanese doc, lavora in una fabbrica di tubi: per dirlo, scimmiotta la battuta di Giovanni in Tre uomini e una gamba. Racconta della ragazza che vuole chiamare l’idraulico per qualsiasi motivo, anche aggiustare la televisione: naturalmente siamo davanti al cliché dell’idraulico amante. Porta a casa un misero 18,5.
Il prossimo è Andrea Casoni, talmente appassionato di ballo da entrare in chiesa col moonwalking. Abatantuono lo trova simpatico, ne vorrebbe vedere un altro monologo; Ruffini l’ha trovato poco a fuoco.
I Vitamortemiracoli sono un trio la cui performance è pcoo comprensibile: due fingono una telefonata, e un terzo irrompe durante la conversazione con slogan pubblicitari. La Lucarelli clicca per stopparli, perciò uil suo voto vale 0: in totale sono 14,5.
Francesca Danesi parla velocissima: è monogama, ma sempre perché qualcuno non la vuole. In tutto sono appena 10,5 punti, dato che languivano le battute.
Chitarra in spalla, Leonardo Frattini porta rime che piacciono alla Lucarelli e per niente ad Abatantuono: 18,5 punti per lui.
Filippo Caccamo ha 23 anni e da qualche tempo ha deciso di andare a vivere da solo: però non è come nei film, dove cominciano le feste, ma una solitudine che l’ha costretto a prendersi un gatto. Gli aneddoti proseguono: il maglioncino lavato in lavatrice è diventto un gadget del Palermo. In generale vengono notate le potenzialità del ragazzo: 21,5 punti.
Antonio Pappacena ha il povero nonno con Alzheimer: non povero perché malato, ma perché per colpa dell’Alzheimer si dimentica di andare a ritirare la pensione. Nonostante l’inizio promettente però, il punteggio è di appena 13 punti: aveva esordito dicendo che la madre aveva dato l’utero in affitto quando era già incinta, invece non ha continuato lungo quello spunto.
Stefano Catoni è “proprietario di gran bazar” dall’accento arabo, con sprazzi di romanità. Mette d’accordo la giuria, conquistando 30 punti.
Ciro Coppola è un medico napoletano alle prese con le richieste dei pazienti. 26 punti per lui.
Max & Vincio sono due paparazzi dai toni urlati: la Lucarelli e Abatantuono interrompono l’esibizione. Ruffini decide di salvarli per “simpatia”, ma Catania non è dello stesso avviso: i due vengono eliminati.
Luca Bisto parla di crisi: un amico viveva a piazza dei Mille e ora si è trasferito a piazza dei Cinquecento. Totalizza 20 punti.
I Respinti sono vestiti da re di carte: coppe, bastoni e denari si domandano dove siano il re di spade, poi pensano con chi potrebbero giocare. La Lucarelli li trova divertenti, ma nel contesto di un villaggio turistico: ottengono 26,5 punti.
Si prosegue con Mario Bianchi, bocciato però all’unanimità dai giudici. L’inizio in cui ironizzava sul suo nome comunissimo aveva strappato qualche risata, poi però si è perso.
Flavio Furian piace molto a Ruffini, mentre la Lucarelli lo trova piuttosto greve. Abatantuono trova il personaggio interessante, molto bravo secondo Antonio Catania. Ottiene 26 punti.
Lisa Recchia è la prima monologhista della serata: il pezzo è su un uomo che si tira indietro mentre lei si domanda com’è da orizzontale, tutto con un forte accento romano e voce spesso urlata. Abatantuono ha cliccato, esprimendo un voto uguale a 0. La giuria esprime dubbi sulla natura del pezzo, più da attrice che da comica: in totale i punti sono 9.
Geoffrey Di Bartolomeo entra in accappatoio rosa: è lo scroto, da cui parte un monologo su una vita piena di umiliazioni perché sta sui c******i a tutti. Lo sketch ironizza sulla parte anatomica, continuamente ignorata o maltrattata: come al mare, quando tutto il resto del corpo gode l’acqua e lui è ingabbiato in un costume. È l’unico finora a raccogliere gli applausi rumorosi del pubblico: la Lucarelli apprezza il minimalismo, anche nella scelta dell’accappatoio anziché un travestimento diverso. Balza in cima alla classifica con 31,5 punti.
Luigi Morelli si presenta con la chitarra: seduto su uno sgabello racconta una storia diventata un calvario. Prende 20 punti, perché il testo era piuttosto banale.
Francesco Arno ha superato i 30 anni senza essersi sposato: non voleva ridursi come il padre, fino ad essere un martire. Ha un problema: la donna da trovare, nonostante nell’attesa di quella giusta, darebbe una “bottarella” a quella sbagliata. Battute a parte, viene notato che si è lasciato prendere dal panico quando non ha visto arrivare le risate.
Infine Giovanni Giangiacomo: vestito come Heidi, in quanto suo figlio, viene però subito stoppato ed eliminato. Era l’ultimo concorrente della serata.
Prima di conoscere il verdetto finale, il palco è di Roberto Lipari: il comico punta l’attenzione sulla regionalità, su come un palermitano all’inizio non capiva i pezzi dei milanesi sulla domenica all’Ikea. Il discorso si allarga poi ad altro: la regionalità è diventata un difetto perché non rischiamo più.
Siamo alla classifica della puntata: al primo posto Geoffrey Di Bartolomeo, poi Stefano Catoni, i Respinti, Ciro Coppola e Flavio Furian, Efisio Sergi. Luca Bisto, Filippo Caccamo, Shany Martin, Luigi Morelli, Andrea Casoni, Leonardo Frattini e Piergiorgio Bianchi, ultime le Mollette di Molly May. Antonio Catania salva Coccomella e i Vitamorteemiracoli.
La puntata si conclude qui, appuntamento a lunedì prossimo.