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Gli spot al momento diffusi sono ree, tutti caratterizzati da un tono ironico nei confronti di alcuni stereotipi del piccolo schermo. Il primo ha il classico aaspetto di uno spot di profumo: fotografia patinata in bianco e nero, protagonista maschile elegantemente vestito, movenze da uomo bellissimo e irraggiungibile. Nel secondo invece, è la cucina a finire nel mirino: viene parodiata la rappresentazione televisiva del cibo, al centro di cooking show con chef stellati dai piatti, e dai termini, altisonanti. Fiorello prepara un piatto di semplice pasta al pomodoro, ma utilizza “clorofilla di prezzemolo” e “grano macinato a pietra su un letto di ceramica”: al suo posto potrebbe esserci tranquillamente Carlo Cracco, tanta è la somiglianza con elementi ai quali siamo abituati.
Il terzo infine, è la promozione di un’auto full optional, con tanto di inquadratura sul volto sorridente e soddisfatto dell’autista. Anche qui, impossibile non riconoscere gli elementi chiave del genere: a partire dalla rispresa dall’alto dell’auto su strada, fino all’apertura dello sportello.
Lo schema è uguale per tutti e tre gli spot: prima si ha al’impressione di vedere lo spot di un profumo oppure di una marca di pasta, poi Fiorello si parla direttamente agli spettatori rivolgendosi alla telecamera: “Pesavate stessi facendo la pubblicità di un profumo/di una pasta? No, io non cambio: resto a Wind”.
L’invito è dunque a seguire l’esempio di Fiorello. Ciò è legato all’offerta proposta: la tariffa alla inclusive raddoppia in quanto a minuti, messaggi e giga, perciò diviene un ottimo motivo per non cambiare gestore telefonico.
Così come Fiorello rimane saldo al suo posto di testimonial insomma, così l’utente dovrebbe rimanere cliente della compagnia telefonica.
Il tono ironico della campagna gioca su più livelli: innanzitutto l’ironia su stereotipi consolidati, perciò subito riconoscibili dallo spettatore, e poi sul contrasto tra l’apparenza e la realtà del prodotto sponsorizzato. A fare da collante naturalmente, uno dei personaggi più amati del nostro spettacolo