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Operai nasce da un’idea di Gad Lerner e Laura Gnocchi, con Francesca Filiasi e Laura Traversi. Colui che ha dato il via a diversi talk show come “Profondo Nord”, in un tempo in cui questo genere televisivo è abusato, sceglie così di tornare all’approfondimento ovviamente radicato nella nostra attualità. Nel 1987 il conduttore de “L’infedele” aveva dato vita al suo primo libro, intitolato “Operai. Viaggio all’interno della Fiat. La vita, le case, le fabbriche di una classe che non c’è più”. Scopriamo nel corso della conferenza stampa come verranno raccontati gli operai di oggi in questo reportage in sei puntate.
È l’occasione per presentare il nuovo direttore del Centro di Produzione televisiva di Milano: Pietro Gaffuri, il quale esordisce così: “sono onorato di questo incarico e contento di Operai che è, per certi versi, una serie innovativa anche dal punto di vista produttivo”.
Prende poi la parola la direttrice di Rai Tre Daria Bignardi “confermo l’entusiasmo di lavorare con Gad Lerner, Islam Italia era andato molto bene, era un racconto necessario come lo è questo. Ora è tornato su Rai Tre con la sua grintaccia da cronista che non aveva mai perso, ma fuori da uno studio televisivo si nota ulteriormente e ha macinato chilometri tra la gente. Lerner è ripartito da chi sono i nuovi operai e i nuovi padroni e lo ha fatto da Londra. Ritengo fosse un’inchiesta fondamentale”.
Dopo un assaggio di alcuni minuti interviene Gad Lerner: “da sempre io detesto la tv del dolore, la telecamera che va a indugiare fino al pianto e quindi mi ha dato imbarazzo che le persone, mentre raccontavano la fatica della loro giornata, si commuovessero. Mi domandavo se i motivi di tale commozione erano da ricercarsi nella consapevolezza della dimensione di lavoro o perché si stupivano del fatto che qualcuno si interessasse a loro. Il punto di partenza è proprio l’oblio in cui i lavoratori vivono”.